Rims Racing | Anteprima, per poter correre con una moto bisogna prima costruirla

Scopri quanto sia interessante prendersi cura della propria moto da corsa con questa anteprima di Rims Racing.

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a cura di Gioele Maria Pignati

A volte rimpiango certi giochi della mia infanzia. Te lo ricordi Mondo Motori? Non si trattava semplicemente di giocare con le macchinine, ma si poteva sperimentare qualcosa di completamente diverso: l’ebrezza di calarsi nei panni del meccanico e dell’ingegnere. I veicoli potevano essere smontati pezzo per pezzo con l’apposita chiavetta di metallo. Tutto poteva essere personalizzato, dalle ruote al motore fino all’alettone e si potevano persino scambiare i pezzi tra un veicolo e l’altro. Il proprio bolide acquisiva un’importanza tutta diversa configurandosi non come un semplice modellino da muovere in giro, bensì come una creatura viva, una creazione personale frutto della propria inventiva. Ed era così che ogni gara di dragster fatta con gli amichetti in giardino diventava più bella perché la vittoria te la costruivi con le tue mani.

I videogiochi di corse ci hanno abituato male mettendoci spesso nella posizione di poter disporre di centinaia tra moto e macchine su licenza senza darci la possibilità di sporcare davvero le mani nella messa a punto del nostro alter ego motorizzato. Poi invece arriva l’italiano Raceward Studio con il suo Rims Racing che propone solo ed esclusivamente otto moto. Si tratta di alcune tra le moto più desiderabili del pianeta terra ma sono solo otto.

Inizio a pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto quando poi scopro che ognuno di questi mezzi ha a disposizione la bellezza di cinquecento parti di ricambio per oltre quarantacinque pezzi concretamente smontabili. Ed è qui che si riaccende l’emozione di cui ti parlavo all’inizio, quella sensazione meravigliosa di controllo totale sul veicolo che diventa una tua creazione, al pari della scultura che l’artista plasma nell’argilla.

Motorcycle education

Raceward Studio vanta un team di circa quaranta persone, si trova a Milano ed è composto da veterani del mondo dei giochi di corse italiani con vari nomi che hanno lavorato sotto il vessillo di quel bel paese motorizzato che risponde al nome di Milestone. Il publisher è il francese Nacon conosciuto per il suo impegno nei giochi di guida con all’attivo svariati anni dedicati a WRC e un bel Test Drive Unlimited Solar Crown in lavorazione da diverso tempo che dovrebbe sancire il ritorno della serie che ha cambiato il mondo dei giochi di guida con la sua iniezione di open world multiplayer online.

Abbiamo avuto modo prima di assistere ad una presentazione da parte dello sviluppatore poi di mettere le mani su una versione di prova del gioco su PC. Innanzitutto sappi che non manca molto all’uscita di Rims Racing: la data di lancio è fissata per il 19 agosto 2021. Il gioco sarà disponibile per la stragrande maggioranza delle piattaforme, ovvero PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. La versione a nostra disposizione offriva un’esperienza di gioco piuttosto avanzata anche se mancavano certi elementi, ancora in fase di aggiustamento, come ad esempio la colonna sonora del gioco, che non abbiamo quindi avuto modo di ascoltare.

Il meccanismo dietro a Rims Racing è semplice e sofisticato al tempo stesso: si comprano moto e pezzi di ricambio su licenza, si rincorre l’ottimizzazione perfetta ed il mantenimento in buona salute del veicolo, arrivando a smontare ogni singola vite del proprio mezzo e si cerca così di vincere in competizioni sparse per il mondo. Rims Racing poi ruoterebbe attorno ad una finalità educativa: grazie alla possibilità di smontare la moto in ogni sua parte, il titolo permetterebbe e richiederebbe pure di capire come effettivamente funzioni il mezzo su due ruote nella sua complessità.

Il coinvolgimento dell’utente è molto alto poiché per mettere mano ai pezzi del veicolo è necessario compiere dei veri e propri quick time event che simulano, almeno nelle intenzioni, le azioni di montaggio e smontaggio delle parti a nostra disposizione. Molto interessante questa caratteristica, anche se temo possa diventare un po’ ripetiva a lungo andare, per quanto poi, andando avanti nella partita, sia anche possibile automatizzarla. Ovviamente tutto è regolato da un sistema si valuta in-game, suddiviso in crediti da poter investire a livello di moto e in punti da poter spendere per potenziare il proprio team.

Numeri e nomi

Comunque, passando alle modalità presenti, per i piloti alle prime armi saranno disponibili un tutorial ed una sezione denominata Accademia, dopo di che sarà possibile cimentarsi nella modalità Carriera o in corse singole e test o, se si preferisce, sarà pure disponibile un multiplayer che va dal classico online ad un più raro e per questo apprezzabile splitscreen. Sarà poi possibile sbizzarrirsi a livello artistico con un photo mode ricco di opzioni.

Tra le moto a nostra disposizione troveremo belve di assoluto rispetto come la Ducati Panigale V4R e la Kawasaki Ninja ZX10 RR, ovviamente scomponibili pezzo dopo pezzo, riprodotte con cura grazie al supporto delle aziende produttrici. Non solo la moto, ma anche il pilota sarà personalizzabile, almeno dal punto di vista dell’abbigliamento, con oltre duecento accessori, e della postura. Non sarà invece possibile modificare il nostro alter ego a livello fisico, se non per quanto riguarda la corporatura.

Avremo la possibilità di correre in numerosi circuiti passando da Zolder a Nurburgring per poi scioglierci tra strade ispirate a luoghi realmente esistenti come Passo San Marco o l’Atlantic Ocean Road. Ogni luogo presenterà differenti tipi di asfalto e ci si potrà confrontare con diverse condizioni meteorologiche che purtoppo però non saranno dinamiche. In compenso sarà la pista a mutare durante la gara con, ad esempio, un fondo bagnato che tenderà ad asciugarsi col passaggio delle moto giro dopo giro.

Tutto sotto controllo

I menù hanno un aspetto piuttosto stiloso ed evocativo mostrandosi in un mix di ambienti 3D, che raffigurano il tuo Quartier Generale e di indicatori dinamici a schermo. La carriera di Rims Racing sarà basata su un calendario composto da decine e decine di eventi che andranno affrontati gradualmente mentre si gestisce con amore il proprio mezzo e mentre si affronta una progressione in stile gioco di ruolo, con varie abilità e bonus sbloccabili per quanto riguarda il proprio team.

Tenere da conto la propria moto diventa non solo un piacere, ma anche una necessità, poiché componenti usurati o danneggiati porteranno a percepire delle differenze nel comportamento del mezzo. Saranno quindi presenti danni sia estetici che meccanici, per quanto riguarda il veicolo, e danneggiamenti solo visivi, per ciò che concerne il pilota. Una volta sostituiti, i pezzi potranno essere stipati nel proprio inventario o rivenduti nello shop per mettere da parte qualche credito utile a fare altri acquisti. E a proposito di acquisti, non ci saranno elementi sbloccabili: tutto infatti sarà accessibile sin dal primo momento avendo il giusto numero di crediti, un po’ come accade nella realtà.

Una funzionalità molto interessante, che riconferma pure certe finalità educative di Rims Racing, è poi costituita dal Motorbike Status Check, uno strumento che, durante una qualsiasi corsa, ti permetterà di tenere sotto controllo in tempo reale le statistiche di funzionamento del tuo mezzo, insegnandoti a dirigere al meglio messa a punto e gestione dell’elettronica col fine di trovare la sinergia perfetta tra veicolo e pilota.

Tante qualità, ma ancora alcuni spigoli

Sicuramente Rims Racing vanta molte qualità ed un concept piuttosto interessante, ma si vede come i ragazzi di Raceward Studio debbano ancora rifinire certi spigoli del loro prodotto. Il team ci sta lavorando e l’opera finita sarà differente, ma va segnalato ad esempio un funzionamento ancora imperfetto di certi tutorial e una gestione non del tutto completa dei menù attraverso l’utilizzo di una tastiera. L’intelligenza artificiale dei piloti è ancora in fase di aggiustamento, con avversari già capaci di sbagliare, che però, per il momento, hanno ancora la tendenza ad ammucchiarsi un po’ troppo in veri e propri incidenti di gruppo. Le collisioni sono piuttosto buone e ci hanno convinto abbastanza anche le cadute dei piloti, di solito tallone di achille di questa tipologia di giochi.

Graficamente Rims Racing risulta discreto, con un buon design, ma con un comparto tecnologico non esattamente all’ultimo grido. Bella la raffigurazione delle moto, sufficiente il movimento degli elementi di contorno e accettabile la raffigurazione dei tracciati, pur con qualche elemento ancora sottotono, come una raffigurazione del manto stradale un po’ troppo grossolana. La giocabilità invece ha trovato un ottimo compromesso tra arcade e simulazione, con un controllo dei mezzi preciso e fluido tanto con tastiera quanto con joystick. Certo, alcune cose lasciano un po’ perplessi come l’eccessiva scivolosità dei cordoli o dell’erba o certe strane cadute a bassa velocità, ma in generale il feeling di guida risulta molto soddisfacente. Comunque è anche possibile tarare il livello della simulazione per adattarlo maggiormente alle proprie preferenze.

Ci sono poi piccoli tocchi di classe come lo sfregamento della fiancata del mezzo sulla carreggiata durante le pieghe più estreme, con conseguente sbacchettamento della moto ed effluvio di scintille. La curva di difficoltà è ben calibrata evitando frustrazioni precoci e consentendo a tutti di iniziare a divertirsi a bordo del proprio bolide a due ruote. Inoltre modificando settaggi e componenti del proprio mezzo risultano realmente percepibili dei piccoli cambiamenti a livello di reattività e comportamento della moto. Insomma c’è ancora del lavoro da fare, ma sembra proprio che Raceward Studio sia sulla strada giusta. Rims Racing è il gioco dedicato al piccolo meccanico nascosto nel nostro animo da motociclisti. Forza ragazzi, non vediamo l’ora di sporcarci di nuovo le mani!

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