Tra minigiochi e difficoltà dinamica
Molto carini i mini giochi, che rappresentano forse la parte più ludica di Rocksmith ma che, dopotutto, si ripropongono come giochi mascherati da esercizi didattici. Con Ducks bisogna suonare la nota giusta per sparare alle anatre, praticamente un esercizio per imparare a muoversi velocemente lungo il manico della chitarra. Con Quick Pick Dash si imparerà a passare velocemente tra le corde, con Super Slider si metterà a dura prova la capacità di effettuare slide, con Dawn of the Chordead si prenderà dimestichezza con gli accordi, e così via. Insomma, lezioni, esercizi e ancora esercizi, da fare e rifare fino a quando non s'imparano a memoria note, accordi e tecniche.
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La difficoltà di Rochsmith sarà dinamica e si adatterà in base alle capacità che dimostrerete suonando, fino ad arrivare a suonare tutta la canzone, anche con note nascoste. Un'ottima notizia per i principianti, meno buona per chi sa già suonare. Se i principianti verranno accompagnati, molto lentamente, alla scoperta di nuove tecniche, gli esperti dovranno sorbirsi una fase iniziale di esercizi basilari e probabilmente poco entusiasmanti per sbloccare tutte le parti del gioco. Visto il lavoro monumentale fatto, inserire un'ulteriore parte iniziale in cui si analizzava il livello del giocatore sarebbe stato un passo sensato e avrebbe permesso anche a chi già suona, di partire da un livello più gratificante.
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La carriera ha un'impronta classica ed è un mix di tutto quello che abbiamo detto finora. Vi verranno proposte canzoni che dovrete suonare usando differenti tecniche (ricordate il fattore difficoltà che aumenta e diminuisce) e alla fine di ogni sessione farete un "mini concerto" con più canzoni di fila. A ogni prestazione sarà assegnato un punteggio che vi farà aumentare di livello e sbloccherà le varie parti del gioco e strumenti.