Il panorama videoludico degli ultimi mesi è costellato di acquisizioni e passaggi di proprietà, e l'ultima vicenda che coinvolge Cold Fear ne è un esempio emblematico. Lo shooter survival horror del 2005, sviluppato da Darkworks e pubblicato originariamente da Ubisoft, è improvvisamente scomparso dallo store di Steam, alimentando speculazioni su un possibile ritorno in grande stile del titolo.
La rimozione è avvenuta l'11 novembre 2024, secondo i dati di SteamDB, ma il tempismo dell'operazione è tutt'altro che casuale. Solo pochi mesi fa, ad agosto, Cold Fear aveva infatti cambiato proprietario: insieme ad altri quattro titoli – I Am Alive, Child of Eden, Grow Home e Grow Up – il gioco è passato dalle mani di Ubisoft a quelle di Atari, che ha pubblicamente dichiarato l'intenzione di dare nuova vita a questi franchise.
"Siamo entusiasti di reintrodurre questi titoli esplorando al contempo modi per espandere ed evolvere queste franchise", aveva dichiarato Wade Rosen, CEO di Atari, al momento dell'acquisizione. Una dichiarazione che ora, alla luce della sparizione del gioco dallo store, assume contorni particolarmente interessanti per chi segue le dinamiche dell'industria videoludica.
L'ipotesi più accreditata tra gli osservatori del settore è che Cold Fear stia per ricevere il trattamento remaster da parte di Nightdive Studios, software house specializzata nel recupero e nella modernizzazione di classici del passato.
La timing dell'operazione sarebbe perfettamente in linea con il modus operandi della compagnia, che solitamente rimuove i titoli originali dagli store digitali prima di rilanciarli in versioni tecnicamente aggiornate con supporto a risoluzioni moderne, frame rate elevati e compatibilità con i sistemi operativi attuali.
Sul fronte della community, Cold Fear mantiene ancora oggi un seguito di estimatori fedeli, come testimoniato dalle recensioni Molto positive accumulate su Steam nel corso degli anni. Tuttavia, all'epoca del lancio la critica specializzata si dimostrò piuttosto tiepida nei confronti del titolo, rendendo questa potenziale operazione di recupero una scelta relativamente insolita rispetto ai classici indiscussi che solitamente Nightdive inserisce nel proprio catalogo.
Va precisato che al momento si tratta esclusivamente di speculazioni basate sulla concatenazione degli eventi: tecnicamente, la rimozione potrebbe essere legata semplicemente alla scadenza di qualche licenza o accordo di distribuzione tra le parti. Tuttavia, la coincidenza temporale con l'acquisizione da parte di Atari è decisamente sospetta e difficile da ignorare per chi segue le dinamiche del mercato videoludico.