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Pro
- Un porting davvero ben eseguito
- Implementazione delle funzionalità di Nintendo Switch 2
- Prestazioni fluide
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Contro
- Il gioco presenta gli stessi difetti della versione originale
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Star Wars: Outlaws
Realizzare la conversione di un titolo tripla A per una console portatile è un'arte sottile, un esercizio di equilibrio dove ogni scelta ha un peso. La storia del gaming (e soprattutto quella della prima Nintendo Switch) è, infatti, lastricata di tentativi falliti, di porting ambiziosi che si sono rivelati esperienze zoppicanti, prigionieri di una rincorsa affannosa a una parità grafica impossibile. Con Star Wars: Outlaws per Nintendo Switch 2, invece, ci troviamo di fronte a un caso esemplare di come l'intelligenza nella progettazione possa non solo eguagliare, ma trionfare sulla mera potenza bruta.
Confesso che le mie aspettative iniziali, modellate proprio da questi anni di conversioni deludenti e da trailer che mostravano un'inevitabile riduzione del dettaglio, erano decisamente basse, avendo già giocato il titolo alla sua uscita su console (qui potete trovare la recensione originale). Invece, con mia grande sorpresa il risultato finale ottenuto da Ubisoft è stato esattamente l'opposto.
Compromessi e consapevolezza
Il fulcro del successo di questa versione risiede in una filosofia di sviluppo consapevole: il team ha evitato la trappola di inseguire una fedeltà visiva irraggiungibile, preferendo invece operare una serie di sacrifici mirati e intelligenti. Certo, un occhio critico noterà texture meno complesse su alcune superfici, o una chioma, quella della protagonista Kay Vess, che a volte perde di definizione. Elementi che sulla carta potrebbero suonare come difetti, come la comparsa tardiva di alcune ombre o effetti volumetrici meno sfumati rispetto alla controparte PC, in realtà si rivelano per quello che sono: concessioni calcolate, fatte in nome di un bene infinitamente superiore su una piattaforma ibrida, ovvero la coerenza dell'esperienza di gioco.
Il risultato di questa filosofia è un'immersione che privilegia la concretezza sulla vanità estetica. La fluidità è la vera, indiscussa protagonista. Il gioco si mantiene ancorato ai suoi 30 fotogrammi al secondo con una stabilità quasi granitica, superando in consistenza persino l'ottimo lavoro fatto su Cyberpunk 2077. Questo si traduce in una sensazione di totale affidabilità e controllo: la mira non tentenna mai durante uno scontro a fuoco, mentre sfrecciare con lo speeder attraverso i canyon di Tatooine è un'esperienza esaltante e mai frustrante.
Insomma, è questo il patto che Star Wars: Outlaws stringe con l'utente su Nintendo Switch 2, quello di concedere un po' di tolleranza sui dettagli microscopici, dando in cambio un universo vivo, vasto e completamente godibile, che non tradisce mai sul piano della performance. Un patto che trasforma il gioco in un'esperienza a decisamente godibile.
Il ray tracing? Funziona!
Ma è quando si analizza l'aspetto più audace che la conversione si eleva da "ottima" a "memorabile": l'implementazione del ray tracing. Questa caratteristica, che mette in difficoltà anche hardware ben più blasonati, suona quasi come un'eresia tecnologica in un contesto portatile. Eppure, in questo caso funziona magnificamente. Grazie a un uso magistrale delle tecnologie di upscaling di NVIDIA, l'impatto sulla performance è minimo, mentre il guadagno visivo è enorme. In particolare, si manifesta nel modo in cui le insegne al neon si riflettono realisticamente sulle pozzanghere di un vicolo malfamato, o nella lucentezza metallica di un droide che cattura la luce ambientale. Non sono semplici abbellimenti, ma strati di realismo che donano al mondo una profondità e una credibilità sorprendenti, accorciando sensibilmente la distanza percepita con le versioni per console maggiori.
Questa cura progettuale non si esaurisce nell'ottimizzazione tecnica. Sul fronte dei contenuti, Star Wars: Outlaws arriva su Switch 2 nella sua forma più completa, senza tagli né rinunce; l'intera, vasta campagna e tutte le attività secondarie sono presenti, garantendo decine di ore di gioco. L'esperienza è, anzi, arricchita da funzionalità che sfruttano l'hardware unico della console: il feedback aptico dell'HD Rumble differenzia la sensazione di ogni blaster, i controlli di movimento offrono un'alternativa immersiva per la mira e la gestione del veicolo, e l'interfaccia touch rende la navigazione di mappe e inventari immediata.
Aggiunte come il cross-save, che permette di continuare la partita tra diverse piattaforme, e un'installazione sorprendentemente contenuta in soli 20 GB, non fanno poi che confermare l'incredibile attenzione al dettaglio.
Insomma, Star Wars: Outlaws per Switch 2 è molto più della versione "ridotta" di un grande gioco, bensì dimostra in modo inequivocabile che è possibile offrire esperienze immense e tecnologicamente all'avanguardia in formato portatile, a patto di porre l'esperienza del giocatore al centro di ogni scelta di design. Parliamo di un titolo che non chiede al giocatore di "accontentarsi", ma lo invita a vivere la medesima, grandiosa avventura galattica, con la libertà di portarla ovunque.