Su Steam c'è un gioco indie che vi spinge a chiedere il rimborso

Refund Me If You Can è un gioco su Steam che vi sfida a chiedere il rimborso dopo averlo terminato: curioso, vero?

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a cura di Alessandro Adinolfi

Se siete dei giocatori PC, conoscerete molto bene la politica di refund di Steam. Il distributore di videogiochi è infatti molto severa sulle pratiche di rimborso e vi concede di riavere in mano i vostri soldi anche se un determinato titolo non vi è piaciuto, a patto però che non abbiate superato le due ore di utilizzo o le due settimane dall'acquisto. Un limite di tempo giudicato più volte insufficiente e che ha anche creato dei problemi ad alcuni sviluppatori indipendenti, con giochi che si potevano terminare appunto in appena 120 minuti e con i giocatori che hanno chiesto il rimborso, rovinando così i guadagni di piccole software house. Non è però il caso di Refund Me If You Can, un titolo horror che sfida proprio i giocatori a terminarlo nel tempo massimo e chiedere i soldi indietro.

Il gioco, che cita uno dei film più conosciuti di Leonardo DiCaprio (Catch Me If You Can), è una piccola produzione, che si può terminare in appena 2 ore. Il team di sviluppo ha chiesto ai giocatori di provare a terminarlo in 120 minuti e chiedere appunto il rimborso via Steam. Non sappiamo quanti utenti accetteranno la sfida e soprattutto in quanti la rispetteranno: tecnicamente, nessuno impedisce a un utente di provare il gioco e poi chiedere il refund anche senza averlo completo. La sfida è però sicuramente interessante ed è la prima volta che notiamo un developer indipendente a chiedere il rimborso per una sua produzione.

"Un labirinto, un mostro che vi darà la caccia. Avrete il coraggio e la destrezza per scappare da questo incubo in meno di due ore?", si legge nella descrizione del gioco. Il costo della sfida? Appena 3,99 Euro. Una cifra molto bassa e che potrebbe spingere alcuni di voi ad accettarla, anche solo per il gusto di provare qualcosa di "nuovo".

La politica dei rimborsi su Steam ha creato non pochi problemi agli sviluppatori e ai giocatori. Al di là dei titoli indipendenti, spesso questa politica è stata contro producente anche per gli utenti stessi, costretti a non poter chiedere il rimborso perché (come nel caso di Microsoft Flight Simulator) vengono richieste operazioni preliminari aggiuntive, in grado di sforare anche il minutaggio richiesto da Valve per la politica dei refund.