In una recente riunione di Take-Two Interactive, il CEO Strauss Zelnick ha fornito chiarimenti riguardo alle voci sulla chiusura di Roll7 e Intercept Games, gli studi dietro le serie OlliOlli e Kerbal Space Program 2. Nonostante le speculazioni, il CEO ha negato queste indiscrezioni, dichiarando apertamente: "Non abbiamo chiuso quegli studi, per essere chiari".
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Queste affermazioni arrivano in un periodo in cui Take-Two sta implementando un piano di riduzione dei costi, annunciato di recente, che prevede un risparmio di 165 milioni di dollari in costi attuali e futuri. Tuttavia, il CEO ha specificato che questa strategia non comporta la chiusura di studi. Durante il meeting, Zelnick ha anche annunciato la finestra di lancio ufficiale di GTA 6, uno degli eventi più attesi dalla community di videogiocatori.
Nonostante le rassicurazioni di Zelnick, la questione ha preso una piega diversa quando Jason Schreier, noto giornalista di Bloomberg, ha intervenuto mostrando un'email che sembrerebbe contraddire le dichiarazioni del CEO di Take-Two. Questo documento suggerisce che lo studio Roll7 potrebbe essere stato effettivamente chiuso o che sia in procinto di esserlo, come parte delle misure di riduzione dei costi dell'azienda.
Nella comunicazione, si legge che a seguito di tagli al budget per nuovi prototipi di gioco, e pubblicazioni di titoli che non hanno incontrato il successo sperato, "Proponiamo quindi di chiudere lo Studio Roll7". Queste informazioni, se confermate, contraddirebbero quanto affermato pubblicamente da Zelnick, sollevando questioni sulla trasparenza della compagnia in merito alla situazione degli studi interni.
È interessante notare che non è la prima volta che Take-Two è al centro di controversie simili. Il caso di 2K Marin, lo studio dietro a Bioshock 2, offre un precedente piuttosto rilevante. Nonostante fosse stato effettivamente chiuso alla fine del 2013, il CEO di Take-Two aveva negato tale eventualità l'anno seguente.
In risposta alla richiesta di commenti su queste contraddizioni, Take-Two ha fornito risposte vaghe, limitandosi a confermare la riduzione del 5% dell'organico globale, senza specificare ulteriori dettagli sulle etichette colpite da questi tagli.