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The Talos Principle 2 | Recensione, non un semplice gioco

The Talos Principle 2 ritorna a quasi dieci anni di distanza dal predecessore con un'esperienza espansa sotto ogni punto di vista.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Fermarsi e fare un passo indietro. Siamo quasi sempre così tanto di corsa che è difficile assaporare il singolo momento e tutto quello che ha da offrire. Un qualcosa che ci portiamo spesso dietro anche in quei frangenti di tempo liberi, dedicandoci a videogiochi sempre più frenetici e dinamici.

Non che la cosa sia un male, del resto per fare un esempio il recente e super adrenalinico Ghostrunner 2 è veramente un ottimo gioco, ma ogni tanto vale davvero la pena rallentare il ritmo e utilizzare più la materia grigia che l’istinto.

Un incipit assolutamente pretenzioso, siamo d’accordo, ma giustificato dalla grande qualità di The Talos Principle 2, un’opera in grado di coniugare saggiamente insieme puzzle game e filosofia. Un grande titolo e un ottimo seguito, di cui siamo finalmente pronti a parlarvi.

Una nuova generazione

Il primo The Talos Principle, uscito nell’oramai lontano 2014 per mano di Croteam, ossia del team dietro i vari Serious Sam, raccontava le vicende di un’umanità oramai sull’orlo dell’estinzione a causa di un virus letale. In tale critica situazione, ormai arrivata a un punto di non ritorno, una ricercatrice decise di provare a catturare all’interno di una sorta di androide tutte le varie sfumature dell’essenza dell’essere umano.

Ma come fare a carpire alla perfezione una cosa così tanto complessa quanto imperfetta come il ragionamento umano? La risposta fu quella di addestrare tramite un computer, Elhoim, una serie di programmi, mettendoli di fronte a enigmi logici e scelte morali, in un ciclo di apprendimento destinato a durare centinaia se non addirittura migliaia di anni.

The Talos Principle 2 si apre svariati millenni dopo, con la specie umana così come la conosciamo che è oramai diventata un fioco ricordo del passato. Al suo posto un piccolo ma avanzato insediamento di androidi senzienti e contraddistinti da tutte le peculiarità della psiche umana.

Il lavoro di Elhoim, dopo numerosi anni, ha infatti portato i suoi frutti, creando un migliaio di nuovi robot non tanto antropomorfi nel corpo quanto nel pensiero. Noi nel gioco impersoneremo l’ultimo nato, siamo l’automa numero 1000 e dopo di noi non ne verranno altri.

Non tanto per le incapacità di Elhoim o delle strutture lasciate al suo tempo dagli umani, bensì per una scelta ben precisa: non permettere a questa nuova specie fatta di processori e transistor di diventare invasiva come i suoi predecessori in carne e ossa. Il nostro arrivo a New Jerusalem, la cittadina creata dagli androidi, si apre però con l’entrata in scena di un’apparizione di Prometeo che ci invita a raggiungerlo, prima di venire catturato da delle misteriose catene. Che sia venuta l’ora di donare anche a questa nuova specie senziente il fuoco?

Tanti nuovi enigmi

Così come il primo capitolo, pure The Talos Principle 2 si sviluppa attraverso una serie di puzzle ed enigmi da risolvere, espandendo e migliorando quella che era l’esperienza del predecessore. Oltre che tornare i vari strumenti che abbiamo imparato a conoscere oramai quasi 10 anni fa, in questo secondo episodio fanno infatti la comparsa tutta una serie di oggetti particolarmente intriganti e in grado di arricchire ulteriormente i rompicapi del titolo, come ad esempio una pistola in grado di creare dei portali.

Magistrale in tal senso è come Croteam sia riuscita a pianificare la progressione nel gioco, introducendo pian piano sempre nuovi strumenti, facendone prima imparare le caratteristiche al giocatore per poi spiegargli come amalgamarle insieme a quelle degli altri oggetti. Nonostante questo maggiore numero di variabili, la difficoltà è leggermente minore rispetto al primo The Talos Principle, che era effettivamente in alcuni passaggi forse troppo ostico, riuscendo in ogni caso ad assestarsi su livelli più che buoni. Sarebbe forse stato carino trovarsi più spesso enigmi completabili in più di un modo, dato che spesso e volentieri i puzzle del gioco possono essere risolti esclusivamente in un’unica via, ma ciò avrebbe probabilmente comportato un abbassamento della qualità complessiva.

Oltre che essere più vario e ricco, The Talos Principle 2 è anche decisamente più aperto rispetto al predecessore su quella che è l’esplorazione. Se è infatti vero che i singoli enigmi sono delimitati all’interno di determinate aree, il mondo di gioco è molto più ampio che in precedenza. È poi possibile spostarsi tra le varie zone, completando i rompicapi rimanenti e perdendosi in dedali vari. Pure New Jerusalem offre diversi spunti niente male, come la possibilità di cimentarsi in dialoghi mai banali con gli altri abitanti della città o immergersi in una sorta di museo dove fare il punto sui fatti passati. Un viaggio, quello di The Talos Principle 2, che non è però solo all’interno del mondo di gioco, ma anche nel proprio ego.

Videogioco o trattato filosofico?

La storia narrata dal titolo di Croteam, sia quella che si sviluppa con il proseguire dell’esplorazione che quella che risiede nei vari automi e nel mondo di gioco, è infatti una sorta di trattato filosofico che sbatte in faccia al giocatore una domanda dopo l’altra, senza però dare nessuna risposta. Enigma dopo enigma, segreto svelato dopo segreto svelato, emergono infatti sempre più dilemmi, a cui è decisamente arduo dare una risposta. Qual è il ruolo dell’automa? Fino a che punto la sua coscienza del mondo lo pone in una posizione superiore rispetto agli altri animali del creato? E, ancora, fino a quanto gli è permesso intervenire per mantenere l’ordine delle cose?

Tutti quesiti a cui non esiste nessuna risposta precisa e che Croteam si vede bene dal dare. In The Talos Principle II gli altri automi ci daranno infatti le proprie opinioni, le proprie considerazioni, senza però che esse convergano in qualcosa che abbia l’apparenza di verità assoluta. Può infatti capitare di imbattersi in qualche robot che vorrebbe esplorare ogni singolo lambo possibile del mondo, mentre un altro ritiene più opportuno limitarsi al proprio orticello e non lasciare New Jerusalem. Delle questioni e dei conflitti estremamente umani, che si possono qua incredibilmente ritrovare in degli automi che dall’esterno di umano hanno gran poco.

Ed è proprio in questo connubio tra enigmi e dilemmi, che del resto se ci pensate bene altro non sono che dei rompicapi dal punto di vista morale, che risiede l’irresistibile natura di The Talos Principle 2, un videogioco che vuol essere ben più che una semplice forma di intrattenimento.

Voto Recensione di The Talos Principle


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un seguito allo stato dell'arte

  • Tante novità

  • Non un semplice gioco

Contro

  • Qualche imprecisione nei comandi

Commento

The Talos Principle 2 è un seguito praticamente perfetto, in grado di espandere sotto ogni punto di vista l’esperienza del primo capitolo. Più ricco, più vario, più bello da vedere e ancor più colmo di dilemmi e concetti filosofici. Non è sicuramente per tutti, ma se saprete dargli la giusta attenzione vi saprà ricompensare con tante sorprese, non solo a livello ludico.

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