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The Witcher 3 - Complete Edition | Recensione

The Witcher 3 arriva su Nintendo Switch, permettendo, in maniera soprendente, di giocare l'ultima avventura del celebre Strigo ovunque si voglia.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Pubblicato il 14/10/2019 alle 17:00 - Aggiornato il 15/10/2019 alle 15:17
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In sintesi

The Witcher 3 arriva su Nintendo Switch, permettendo, in maniera soprendente, di giocare l'ultima avventura del celebre Strigo ovunque si voglia.

  • Pro
    • - Longevità elevatissima.
    • - Contenutisticamente immenso.
    • - Gameplay divertente e stimolante.
    • - Una conversione solida e convincente.
  • Contro
    • - Alcune, sporadiche, sbavature tecniche.
    • - Tempi di caricamento decisamente lunghi.
    • - Prezzo di listino non competitivo, seppur ancora adeguato all'offerta proposta.

Il verdetto di Tom's Hardware

9

La conversione di The Witcher 3 per Nintendo Switch è un’operazione svolta con l’obiettivo ben chiaro di andare a ricoprire tutti quei giocatori che non hanno mai potuto intraprendere l’ultimo viaggio di Geralt e quei fan, irriducibili, che vorranno ritornare nell’universo ideato da Sapkowski in una veste del tutto inedita. Il lavoro svolto dai ragazzi di Saber Interactive va ben oltre l’esercizio di stile e mostra, ancora una volta, che con la giusta dose di compromessi anche l’ibrida console kyotese può ospitare giochi dal comparto tecnico decisamente muscoloso. Un prezzo di vendita poco competitivo, ad alcune sbavature sul versante tecnico, sono gli unici difetti riscontrabili in questa conversione che, con buona pace dei vari detrattori, si presenta come un titolo imprescindibile per chiunque possieda una Nintendo Switch e voglia immergersi in uno dei capisaldi di questa generazione videoludica.


Informazioni sul prodotto

The Witcher 3 - Complete Edition - Nintendo Switch

Da quando Nintendo Switch si presentò al pubblico, l’ironia nei confronti della console ibrida di Tokyo si palesò fra i giocatori in varie forme. Partendo dal classico “… ma tanto ci si gioca solo a Mario e Zelda”, passando per l’intramontabile “Eh, ma non ci sono giochi”, fino ad arrivare alle varianti quali “… ma tanto mica ci si può giocare a titoli come The Witcher 3”. Per le prime due affermazioni sono bastati i primi due anni di vita della console per tacciare le malelingue… per la terza, invece, la moltitudine di porting usciti per Switch ha evidenziato ulteriormente la necessità di uno sviluppo adeguato per poter convertire, in maniera convincente, giochi con un comparto tecnico di indubbio spessore. 

Leggi anche Wolfenstein Youngblood: la versione Switch è "un miracolo" secondo gli sviluppatori

Viene da se, quindi, che quando fu annunciato l’arrivo di The Witcher 3 su Nintendo Switch l’accoglienza fu immediatamente divisa fra entusiasti, che sperano in un porting analogo a quelli realizzati dai competenti Panic Button, e detrattori, che non trovano sensato castrare un titolo di tale portata per permetterne la fruizione in mobilità. Dopo aver giocato per un sostanziale quantitativo di ore The Witcher 3 su entrambi i modelli di Switch disponibili al momento possiamo anticiparvi, senza remore, che la conversione del capolavoro di Projekt Red risulta un titolo che ogni possessore della console ibrida dovrebbe avere nella propria ludoteca. Sappiamo già che molti di voi, leggendo l’affermazione precedente, si sentiranno indignati chiedendosi chi mai potrebbe acquistare una “conversione tecnicamente inferiore a un prezzo elevato”… la risposta in realtà è semplice ma ve la riveleremo al termine della nostra analisi.

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L'ultimo viaggio di Geralt

Per chi non avesse, davvero, mai sentito parlare di The Witcher 3, si tratta dell’ultimo capitolo della trilogia dedicata alle opere letterarie di Andrzej Sapkowski, cominciata nel lontano 2007 dai ragazzi di CD Projekt Red. La storia narra la conclusione delle avventure di Geralt in un lungo viaggio alla ricerca di Ciri, ragazza da lui considerata come una figlia e della quale non ha più notizie da tempo, mentre l'ordine del mondo sta arrivando a un cambiamento radicale in merito alla tolleranza verso la magia. Il viaggio intrapreso dal celebre strigo lo porterà a incontrare personaggi vecchi e nuovi del maestoso universo creato da Sapkowski fino a confrontarsi con la temibile Caccia Selvaggia tanto celebre nel folklore e nella mitologia dell’Europa Settentrionale. 

Onde impedire la fruizione di The Witcher 3 da parte di quei giocatori che non avessero mai potuto approcciarsi alla serie, CD Projekt Red sviluppò un intelligente sistema di flashback atto a non lasciare mai privo di informazioni il giocatore novizio, permettendo agli altri giocatori di simulare un file di salvataggio del secondo capitolo per evitare tutte le sezioni narrative già note. Basandosi su una sapiente miscela di elementi action e rpg, e poggiando le sue fondamenta sull’ottimo comparto narrativo dei romanzi da cui trae ispirazione, la serie ha saputo conquistare, negli anni, il favore di pubblico e critica, facendo raggiungere, all’ultimo capitolo delle avventure di Geralt di Rivia, il titolo di videogioco con più vittorie nella storia dei GOTY Awards, grazie agli oltre 800 premi ricevuti. 

 

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La Grande Caccia in tasca

Dopo questo breve ripasso, passiamo ora all’analizzare le motivazioni per cui, questa conversione per Nintendo Switch di The Witcher 3, si sia rivelata sorprendente. Ci siamo approcciati al titolo con moltissimi dubbi, per lo più generati dai dati in merito alla risoluzione rilasciati precedentemente dagli sviluppatori, ma è bastato il primo panorama mostratoci dinnanzi per fugare ogni dubbio. The Witcher 3 su Nintendo Switch è una conversione dannatamente bella da vedere sul piccolo schermo della console ibrida. Tutti i dubbi sui 540p dichiarati da Projekt Red sono stati diradati nel momento in cui Novigrad si è presentata di fronte a noi. 

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Seppur indubbiamente lontani dal dettaglio delle versioni per console domestica e PC, la soluzione attuata dagli sviluppatori si è presentata come un buon compromesso per poter mantenere inalterate le atmosfere originali di The Witcher 3. La telecamera è stata avvicinata maggiormente al corpo di Geralt, riducendo del 20% l’orizzonte visivo, ma i dettagli a schermo rimangono invariati, rendendo molto meno evidente il calo di risoluzione attuato e riuscendo a mantenere, in modalità portatile, un costante “effetto wow” di fronte alla resa finale ottenuta dal team di sviluppo.

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Il frame rate di The Witcher 3 su Nintendo Switch ci ha, anch’esso, impressionato positivamente sfatando i nostri dubbi sulla sua effettiva stabilità e rimanendo ancorato fra i 25 e i 27 fps, garantendo una fluidità d’azione che sul piccolo schermo di Nintendo Switch non si rivela mai afflitta da cali fastidiosi. Sensati anche i ritocchi attuati all’interfaccia utente, snellendola nella sua forma e ridimensionandola per abbracciare meglio le dimensioni degli schermi dei due differenti modelli di Nintendo Switch. L’intero sistema di controllo, infine, è stato riadattato per offrire una maggior immediatezza con la conformazione ridotta dei pulsanti dei due Joy-Con. 

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The Witcher 3 fra alti e bassi

Addentrandoci nelle incertezze che abbiamo incontrato durante la nostra prova di The Witcher 3 su Nintendo Switch, e rimanendo nell’ambito del sistema di controllo, non possiamo negare che le distanze ridotte dei vari pulsanti dei Joy-Con, o del modello Lite, non rappresentino il massimo del comfort nelle situazioni di gioco più concitate. Per quanto i ragazzi di Saber Entertainment (i quali hanno curato direttamente questo porting) abbiano realizzato un modello meno macchinoso rispetto alle controparti per console domestiche, in molte occasioni l’assenza di un controller vero e proprio si è palesata in maniera imponente. Ritenete comunque questo difetto come “soggettivo” e dipendente dall’ergonomia che ogni giocatore può ritrovare nelle perfieriche di controllo offerte da Nintendo Switch.

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Per quanto riguarda il comparto grafico si sono mostrati alcuni sporadici glitch, quali compenetrazioni, lievi incertezze nei modelli poligonali e qualche pop-up durante i piani sequenza, un risultato più che accettabile per una produzione di questo genere e nulla che vada a inficiare l’esperienza di gioco. Permangono il lunghi tempi di caricamento presenti anche nelle versioni uscite nel 2015 così come alcune farraginosità nei menu di gioco, negli spostamenti a cavallo e in alcune meccaniche di gioco che, quattro anni fa, erano maggiormente giustificabili a causa di una concorrenza meno serrata. 

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Come avrete sicuramente notato non abbiamo ancora accennato a come si comporti The Witcher 3 una volta che Nintendo Switch viene collegata al Dock. In questo specifico contesto, infatti, l’esperienza offerta dal porting risulta molto soggettiva e, indubbiamente meno convincente. Essere costretti ad abbassare la risoluzione a 720p in modalità “Docked” indubbiamente non offre un ‘esperienza visiva sorprendente come in mobilità, facendo risaltare maggiormente tutti gli artifizi operati in fase di conversione per mantenere fluida e convincente la produzione di Projekt Red. Ovviamente se siete parte di quella categoria di giocatori che usufruiscono di Nintendo Switch esclusivamente collegata alla TV, dovrete tenere in considerazione che l’esperienza offerta risulterà meno impressionante in termini prettamente visuali, offrendovi un titolo che, seppur solido sotto molti aspetti, mostra il fianco alle mancanze tecniche della console ibrida.

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Uno Strigo è per sempre

Rispondendo, infine, alla domanda posta in apertura, The Witcher 3 per Nintendo Switch, risponde alle esigenze di una specifica parte di utenza, e lo fa in maniera egregia seppur non priva i compromessi. Racchiudere in soli 32 GB di cartuccia oltre 150 ore di gioco ripartite in circa 130km quadrati di mondo di gioco sembra pura follia, eppure, i ragazzi di Saber Entertainment, sono riusciti nell’impresa, mostrando che con la dovuta attenzione anche un hardware come quello di Nintendo Switch può ospitare, con i giusti compromessi, titoli dal comparto tecnico decisamente muscoloso.

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Ovviamente chi ha già giocato il titolo su piattaforme più performanti, continuerà a non vedere alcun aspetto positivo in questo porting, ma non è per loro che questa conversione è stata realizzata. The Witcher 3 per Nintendo Switch, infatti, è pensato per chiunque non abbia mai potuto provare il capolavoro di Projekt Red prima d’ora, o per chiunque voglia godersi l’ultimo viaggio di Geralt in una forma indubbiamente inedita. Sicuramente il prezzo di listino a cui viene offerto The Witcher 3 non è dei più concorrenziali, specialmente se paragonato alle controparti uscite nel 2015, ma l’offerta contenutistica (che ricordiamo include il gioco principale, le due espansioni e tutti i DLC) proposta continua a valere il prezzo del biglietto... oggi come allora. 

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