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Tokyo Mirage Sessions #FE Encore | Recensione

Nintendo ripropone su Switch Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, il peculiare crossover fra Shin Megami Tensei e Fire Emblem.

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Pubblicato il 15/01/2020 alle 15:00 - Aggiornato il 27/01/2020 alle 14:04
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In sintesi

Nintendo ripropone su Switch Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, il peculiare crossover fra Shin Megami Tensei e Fire Emblem.

  • Pro
    • - Combat System stratificato e di facile apprendimento.
    • - Comparto artistico originale e accattivante.
    • - Buona longevità e profondità delle quest secondarie.
  • Contro
    • - Personaggi poco carismatici.
    • - Narrazione, a tratti, eccessivamente disimpegnata.
    • - I dungeon, nel lungo termine, potrebbero sembrare eccessivamente ridondanti nella loro struttura.

Il verdetto di Tom's Hardware

8

Tokyo Mirage Sessions #FE Encore è un titolo che, indubbiamente, consigliamo agli amanti della serie di Persona, nonchè a chiunque apprezzi il genere dei JRPG. Per quanto una mancata localizzazione nella nostra lingua rappresenterà uno scoglio per alcuni potenziali acquirenti, l’opera messa in piedi da Nintendo e Atlus risulta solida, divertente e dotata di un combat system stimolante e di facile apprendimento. Le tematiche trattate, così come lo scarso spessore dei protagonisti, potrebbe rendere meno accattivante questo peculiare crossover a chi non apprezza la “follia” della cultura pop giapponese ma se questo dettaglio non vi spaventa, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore vi regalerà ore di puro divertimento.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore - Nintendo Switch

Tokyo Mirage Sessions #FE Encore - Nintendo Switch

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Il recente annuncio di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, durante l’ultimo nintendo Direct, non ci ha colto, particolarmente, di sorpresa. D’altronde si parla di una delle produzioni più peculiari rilasciate per WiiU, nonché la risposta da parte di Atlus e nintendo all’assenza di un titolo della serie Persona sulla precedente console domestica del colosso di Kyoto. Non sorprende, quindi, che Nintendo abbia deciso di donare una seconda chance a uno dei migliori JRPG della precedente generazione, specialmente considerando la rinnovata, e speriamo momentanea, assenza di un titolo della serie di Persona per la sua console ibrida. Quella che, però, pareva essere un’ottima strategia di marketing per impegnare i giocatori nei primi mesi invernali, in attesa delle massicce release primaverili, vacilla di fronte ad alcune scelte stilistiche, presenti nella versione finale di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, che potrebbero comprometterne la diffusione che merita in alcune aree geografiche.

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La dura vita di una popstar

Tsubasa è una giovane studentessa intenta nel seguire le orme della sorella, scomparsa a causa di un misterioso fenomeno anni prima, per diventare una celebre idol giapponese. Durante un concorso artistico, però, lo stesso evento soprannaturale di cui fu vittima la sorella, si ripete, trasportando Tsubasa e il giovane Itsuki, il protagonista che impersoneremo, in una dimensione parallela. In questo universo distorto, chiamato Idolasphere, vivono degli esseri soprannaturali chiamati Mirage, il quale scopo è assorbire la “Performa” che altro non è che l’energia creativa di cui sono impregnati gli artisti. Itsuki, in breve tempo, scopre di essere un Mirage Master e di avere, quindi, il potere di purificare le soprannaturali creature. Uno dei Mirage con cui si scontrerà sarà niente meno che il celebre Chrom della serie Fire Emblem con il quale il protagonista si fonderà per poter liberare le vittime dell’Idolasphere. Se questo canovaccio vi sembra al limite del delirante, sappiate che la storia Tokyo Mirage Sessions #FE Encore ha molte più assurdità da offrirvi nelle circa 30 ore che vi richiederà per portarla a termine ma possiamo anche rassicurarvi che, a parte una fortissima contaminazione con la cultura pop giapponese, la narrazione riesce a risultare sempre solida e convincente, Seppur non riesca mai a brillare nei momenti più seri.

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Quello che tutt’oggi ancora non riesce a far brillare il comparto narrativo di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore non sono le situazioni assurde, che a grandi linee si rifanno alle tematiche deliranti della serie di Persona, ma un cast di personaggi che, seppur interessanti, non riescono a rimanere “dentro” al giocatore. Itsuki è il classico adolescente introspettivo, Tsubasa la canonica adolescente timida che percorre i suoi sogni, i Mirage ispirati a Fire Emblem non riescono a ricoprire il ruolo di degni avversari, a causa di una scrittura priva di ispirazione, e in definitiva il giocatore non riesce mai a subire quel contraccolpo di serietà data dal dover salvare il pianeta, rischiando di rimanere avviluppato ai soli deliri delle situazioni più disimpegnate. Le missioni secondarie, che compongono tutta quella parte di trama dedicata alla conoscenza dei vari personaggi, riescono, invece, a risultare maggiormente interessanti strutturandosi fortemente sulla narrazione e permettendo discoprire i retroscena dei vari protagonisti e sbloccare dei potenziamenti decisamente utili per il proseguimento della storia principale. Il poter affrontare queste side quest nei momenti “vuoti” posti fra la fine e l’inizio dei vari capitoli, ne rende la fruizione piacevole, offrendo un piacevole divertissement in grado di far respirare maggiormente la struttura narrativa di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore.

Appoggiamo il microfono e imbracciamo le armi

Tokyo Mirage Sessions #FE Encore è, ha tutti gli effetti, il più classico dei JRPG sia nella sua struttura che nel suo sistema di combattimento. Ogni capitolo della storia ruoterà attorno a fasi riflessive, con annesse compravendite nei negozi e missioni secondarie proposte dai vari passanti, per le strade di Tokyo e incursioni, all’insegna dell’esplorazione e dei combattimenti a turni, ogni qualvolta ci si avventuri all’interno dei dungeon dell’Idolasphere. I dungeon sono sviluppati su più livelli e corredati da rompicapi di varia natura e puzzle ambientali di semplice risoluzione. Gli scontri con i Mirage si strutturano in maniera analoga ai JRPG più moderni, permettendo al giocatore di vederli sulla mappa di gioco e farli colpire a Itsuki per agire d’anticipo. Le battaglie vere e proprie, invece, si basano sulla più canonica delle turnazioni, decretando l’ordine d’azione in relazione a quanto sia alto il parametro dedicato alla velocità dei vari combattenti. 

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Come da tradizione, ogni personaggio di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, avrà una certa affinità con un tipo di arma specifico e ogni nemico sarà contraddistinto da determinate debolezze verso un tipo di offensiva ben definito. L’armonia che si va a creare,  quindi, imporrà al giocatore di attaccare i vari avversari con il membro giusto del proprio party, innescando le Session. Questa meccanica altro non è che un attacco combinato fra i vari membri del party, che farà confluire il maggior numero di danno possibile verso un singolo avversario. A supporto delle Session troviamo, inoltre, tutti gli incantesimi tipici dell’universo di Shin Megami Tensei, atti a stratificare maggiormente un combat system fra i più solidi e bilanciati degli ultimi anni. Per quanto una buona dose di strategia vi permetterà di eliminare i vari mirage in una manciata di turni, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore offre una sfida soddisfacente con un’ IA nemica ben stratificata e che non si tirerà indietro quando si tratterà di punire il giocatore mirando alle debolezze del party. In tutto questo la meccanica della “fame”, tipica di molti dungeon crawler, obbligherà i giocatori meno attenti a dover uscire da un dungeon per ripristinare i punti magia dei vari personaggi prima di proseguire l’esplorazione.

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Il caro, vecchio, farming

Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, specialmente quando ci si scontra con i Mirage più ardui da purificare, sprona in maniera positiva il giocatore a percorrere la tortuosa strada del farming, offrendo un sistema di potenziamento dalle dinamiche semplici ma che richiederà una buona dose di dedizione. I nostri personaggi guadagneranno tutti esperienza, salendo di livello gradualmente, mentre i vari Mirage si nutriranno della nostra bravura durante le battaglie, guadagnando più punti in rapporto a quanto saremo stati scaltri nel attaccare i punti deboli dei vari nemici. In aggiunta a tutto questo, consumare la Performa che otterremo dai Mirage avversari ci permetterà di potenziare le varie armi a disposizione, che sbloccheranno abilità aggiuntive che andranno ad aggiungersi al ventaglio da cui potremmo scegliere. Ogni personaggio, però, potrà attingere a un numero limitato di abilità, obbligando il giocatore a dover scegliere quali dimenticare, in maniera analoga a quanto visto nella serie Pokémon, nell’ardua pratica di creare la build perfetta per ogni protagonista. In aggiunta a tutti questi fattori, Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, offre delle abilità aggiuntive chiamate Radiant che, alla stregua dei più canonici bonus passivi, garantiranno poteri speciali ai vari membri del vostro party. Le Radiant, per quanto siano “craftabili” usando le performa, si sbloccheranno per la maggior parte con il semplice proseguire nella storia principale, o nelle storyline secondarie dei vari personaggi. 

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Cosa cambia in Tokyo Mirage Sessions #FE Encore

Come per le precedenti riedizioni di titoli usciti su WiiU anche Tokyo Mirage Sessions #FE Encore non introduce una significativa quantità di contenuti inediti, limitandosi all’inserimento di tutti i costumi, e relative aggiunte, pubblicate sottoforma di DLC per il titolo originale. A questi si aggiungono un flebile quantitativo di side quest, adibite allo sblocco di quattro nuove canzoni e una serie di costumi dedicati a Fire Emblem: Three Houses, e un nuovo dungeon chiamato Area Of Aspiration. In termini di gameplay sono state, invece, rifinite alcune meccaniche di gioco delle quali la più importante e l’inserimento del tasto dedicato alle “Quick Session”, atto a velocizzare le animazioni durante le Session evitando al giocatore di visionarle per intero ogniqualvolta vengano utilizzate all’interno di una battaglia. 

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Addentrandoci in merito al comparto artistico la più grande differenza di Tokyo Mirage Sessions #FE Encore, rispetto alla versione uscita originariamente in Giappone, risiede nella necessità di Nintendo di utilizzare l’edizione occidentale per permettere l’uscita del titolo globalmente lo stesso giorno. Questo comporta che Tokyo Mirage Sessions #FE Encore rappresenti la versione censurata del titolo, elemento che, seppur di poco conto, ha riscontrato fin da subito una certa dose di malcontento nell’utenza asiatic, imponendo a Nintendo di allegare un messaggio di scuse a seguito di questo annuncio. Le censure vertono quasi unicamente sul design dei costumi delle varie idol che, nella versione occidentale, risultano maggiormente coperte e con outfit meno succinti. Vengono rimosse, inoltre, le scenette demenziali all’interno dei bagni termali che, fino a oggi, rimanevano esclusivi per il mercato giapponese. 

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Discorso diverso va fatto per la mancanza della localizzazione in Italiano. Se è pur vero che non si tratta di un elemento in grado di affliggere la valutazione finale della produzione, va tenuto conto che sicuramente affliggerà le vendite complessive del gioco nel Bel Paese. Se poteva essere comprensibile durante lo sfortunato periodo di WiiU, il non voler investire in una localizzazione specifica per ogni nazione, con l’arrivo di Persona 5 in italiano il prossimo Marzo, e l’enorme diffusione su scala globale di Nintendo Switch, l’assenza dei vari idiomi ci sembra una scelta poco sensata e che mostra poco interesse nel voler, realmente, diffondere massivamente Tokyo Mirage Sessions #FE Encore.

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