Il mondo dei videogiochi ha sempre avuto una colonna sonora privilegiata che ha accompagnato le avventure più memorabili degli anni Novanta e dei primi Duemila. Tra queste, spiccano le composizioni di Peter Connelly per alcuni dei capitoli più iconici di Tomb Raider, dalla saga di Lara Croft che ha definito un'epoca. Oggi, però, il nome del compositore inglese è finito sui giornali per ragioni ben diverse dalla sua arte musicale, in una vicenda che tocca da vicino le conseguenze economiche della pandemia di Covid-19.
Una frode che nasce dalla disperazione
Il Durham Crown Court ha emesso il 17 luglio una sentenza che ha colpito duramente il 52enne musicista: 16 mesi di carcere e sei anni di interdizione dal ruolo di amministratore d'azienda. La condanna deriva da una frode perpetrata ai danni del sistema di prestiti governativi britannici durante l'emergenza sanitaria. Connelly aveva manipolato i dati finanziari della propria società per accedere illegalmente a un secondo Bounce Back Loan da 37.500 sterline, dopo aver già ottenuto un primo finanziamento di 22.000 sterline da un altro istituto bancario.
Il programma governativo, pensato per sostenere le aziende in difficoltà durante il lockdown, prevedeva espressamente la possibilità di un solo prestito per impresa. Ma le regole, nella mente del compositore alle prese con problemi finanziari crescenti, sono diventate un ostacolo da aggirare piuttosto che da rispettare.
Il sogno che diventa incubo
Dietro il gesto fraudolento si nasconde una storia che molti creativi dell'industria dell'intrattenimento potrebbero riconoscere come familiare. Connelly aveva ricevuto quello che sembrava essere il progetto della vita: rinnovare la colonna sonora della serie Tomb Raider. Per finanziare questo ritorno alle sue origini artistiche, il compositore aveva venduto la propria automobile e contratto debiti personali, investendo tutto in quella che credeva fosse una grande opportunità professionale.
Ma la pandemia ha stravolto i piani di molti settori, incluso quello videoludico. Il progetto si è arenato, lasciando Connelly con investimenti non recuperabili e una situazione economica insostenibile. Nel 2021, la sua azienda è entrata in liquidazione senza essere riuscita a restituire nemmeno uno dei due prestiti ottenuti.
L'eredità musicale di un'epoca d'oro
Per comprendere l'impatto di questa vicenda nel mondo videoludico, bisogna ricordare il contributo artistico che Connelly ha dato all'industria durante i suoi anni più creativi. Le sue composizioni per Tomb Raider: The Last Revelation, Chronicles e The Angel of Darkness hanno accompagnato milioni di giocatori nelle avventure di Lara Croft durante l'era Core Design. La sua musica ha contribuito a definire l'atmosfera unica di quei titoli, creando un legame emotivo duraturo con i fan della saga.
Il compositore non si è limitato al franchise di Tomb Raider: nel corso della sua carriera ha lavorato su produzioni importanti come Watch Dogs, The Crew, South Park: The Fractured but Whole e Dead Island 2. Un curriculum che testimonia la stima di cui godeva nell'ambiente e che rende ancora più amara questa caduta.
Giustizia e conseguenze nel settore creativo
L'Insolvency Service britannico, l'agenzia governativa che si occupa delle procedure fallimentari, ha reso pubblica la sentenza attraverso il sito ufficiale dell'amministrazione. La decisione del tribunale rappresenta un monito per tutti coloro che durante la pandemia hanno tentato di aggirare le regole dei sostegni governativi, indipendentemente dalla loro reputazione professionale o dalle difficoltà economiche reali.
La vicenda di Connelly si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà che ha investito l'industria creativa durante la crisi sanitaria. Molti professionisti del settore si sono trovati con progetti cancellati, investimenti bloccati e prospettive economiche incerte, ma la stragrande maggioranza ha affrontato le difficoltà senza ricorrere a strumenti illegali.