Tuning, Comparto grafico e tecnico

Need for Speed Payback alla prova. Ecco cosa ne pensiamo dell'ennesimo capitolo di una serie infinita.

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a cura di Lorenzo Quadrini

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Immancabile Tuning

Impressionante invece la sezione dedicata al tuning, da sempre (ma non sempre) fiore all'occhiello dell'intera saga. Per quest'ultimo Ghost Games ha deciso di affidarsi a un sistema a due fasi: prima il giocatore deve cercare di sbloccare le zone della macchina che possono essere oggetto di modifica estetica, poi dovrà iniziare a risparmiare una quantità notevole di denaro per potersi effettivamente permettere la minigonna o il tettuccio in fibra di carbonio di turno.

Le possibilità di combinazioni, colori, adesivi e aggiunte sono davvero moltissime, aiutate anche dalla community online, attraverso la quale chiunque ha accesso all'impostazione messa a disposizione da altri utenti. Unico neo in questo paradiso di cerchioni e alettoni è l'interfaccia, che appare sinceramente macchinosa e poco fruibile.

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Il comparto online multiplayer, sulla falsariga di altri numerosi open world di questa risma, offre numerose sfide, modalità competitive e in generale le stesse identiche esperienze di gioco, scevre però da qualsivoglia ingerenza social alla campagna principale. Il gameplay insomma è nettamente diviso in due dimensioni separate e distinte, pur se gemelle nell'ottica del sistema di guida e di gara.

Comparto Grafico e Tecnico

Dal punto di vista tecnico il nuovo NFS non brilla di luce propria, mostrando il fianco a qualche critica di troppo se si considera l'importanza del prodotto e le possibilità e potenzialità mostrate in alcuni precedenti capitoli.

Le super-car in gioco si riveleranno sempre perfettamente disegnate e renderizzate, nonché "vissute" grazie alla presenza dei danni (puramente estetici, ma realistici quanto basta). Ai modelli oggettivamente ben fatti delle macchine si oppongono quelli altrettanto oggettivamente mal fatti delle autovetture da "traffico".

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Bisogna segnalare anche i continui episodi di popping dei fondali e di lentezza nel caricamento delle carrozzerie. Alcune patch hanno risolto parte del problema, ma la carenza tecnica sotto questo punto di vista rimane.

Una defezione che gli sviluppatori non hanno cercato di coprire neanche con qualche accortezza più furba: gli intermezzi video, pur se molto cinematografici, insistono con dei primissimi piani dedicati a dettagli o elementi di contorno (quali terreno, erba, ecc) che non possiedono la necessaria accuratezza grafica per poter essere usati in tal modo.

Il risultato è che l'open world di NFS, pur con la mole di attività e macchine a disposizione, pur con la bella caratterizzazione dei paesaggi, ne esce fuori un poco malandato. Il giocatore avrà sempre la sensazione di essere inserito in un sistema non solo finto (e questo non è certo un difetto) ma anche e soprattutto privo di personalità e davvero poco probabile.

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Il comparto audio, certo già in partenza meno importante in un titolo sbarazzino e poco impegnativo come questo, si comporta bene, senza infamia e senza lode. La compilation scelta per la radio di gioco è di buon gusto anche se forse dotata di poche canzoni, mentre i rumori di scena e gli effetti audio tengono tranquillamente botta. 

Verdetto finale

Need for Speed Payback svolge sicuramente il suo lavoro, che consiste nell'offrire tonnellate di divertimento in salsa quattro ruote, senza impegnare troppo né il cervello né il pad/volante, vista la sostanziale facilità delle sfide proposte.

Il titolo, pur non essendo mediocre, non eccelle: anche tenendo conto della natura squisitamente arcade sono presenti alcuni evidenti problemi sia di giocabilità che di realizzazione tecnica. I passi avanti rispetto ai precedenti capitoli (e alla terribile riproposizione di Most Wanted) sono comunque cristallini.

L'acquisto è quindi consigliato per tutti gli appassionati di tuning, di corse spericolate e del generale mood scanzonato che contraddistingue questo genere videoludico. Chiunque cerchi invece, anche nella categoria arcade, qualcosa di più soddisfacente dal punto di vista tecnico dovrebbe forse rifletterci qualche minuto.

I presupposti rimangono buoni e Ghost Games, se alzerà il tiro per la prossima produzione, potrebbe riuscire a piazzare il vero colpaccio.


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