USA: no alla legge contro i videogiochi violenti

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha bocciato la legge Californiana che vietava la vendita di videogiochi violenti ai minori, ritenendola incostituzionale. La decisione è stata di garantire la libertà d'espressione concessa dal Primo Emendamento della Costituzione americana. L'industria dei videogiochi ringrazia.

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a cura di Roberto Caccia

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di schierarsi a favore dell'industria dei videogiochi, bocciando una legge californiana che vietava la vendita di videogiochi violenti ai bambini, ritenuta incostituzionale. A sancire questa presa di posizione il giudice Antonin Scalia, di origini italiane.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso: no alla legge californiana contro i videogiochi violenti

Evidentemente, la concezione dello Stato della California di ritenere i videogiochi più pericolosi a causa della loro interattività, rispetto per esempio a film o libri, non è stata condivisa dalla Corte Suprema.

"Leggere Dante è senza dubbio più colto e intellettualmente edificante che giocare a Mortal Kombat, ma queste differenze culturali e intellettuali non sono quelle costituzionali", ha dichiarato il giudice Scalia.

Sette giudici si sono schierati a favore della bocciatura della legge e due contrari. Vince dunque la volontà di garantire ai minori il diritto di usufruire del Primo Emendamento della Costituzione americana, legato alla libertà d'espressione.

Kratos festeggia a modo suo la decisione della Corte Suprema - Clicca per ingrandire

Ma cosa diceva esattamente la legge californiana del 2005? In poche parole impediva la vendita di videogiochi classificati come "violenti" ai bambini, pena una multa di mille dollari, e imponeva l'aggiunta di un bollino con scritto "18", in bianco e nero, due volte più grande rispetto a quelli che adornano abitualmente le copertine di videogiochi statunitensi.

Secondo la classificazione proposta dalla legge dello Stato della California, sarebbe stato considerato violento qualsiasi gioco con la possibilità di uccidere, mutilare, smembrare o aggredire sessualmente l'immagine di un essere umano.

Ricordiamo che l'attuale sistema di classificazione statunitense dei videogiochi, l'ESRB, guida e aiuta i genitori ed i ragazzi nello scegliere i videogiochi più appropriati per loro. Di fatto non impedisce la vendita di titoli ai minori o alle persone che non raggiungono l'età consigliata dal "bollino", perché non è un obbligo di legge.

La classificazione attuale fornisce consigli e guida gli acquisti, ma non impedisce la vendita - Clicca per ingrandire

È curioso il fatto che la proposta di questa legge arrivi da uno Stato dove il presidente, Arnold Schwarzenegger, è diventato famoso proprio per i ruoli violenti interpretati al cinema. Che la Corte Suprema abbia preso questa decisione per fare un dispetto al Terminator del grande schermo?

Oppure perché ci sono in ballo interessi di svariati milioni di dollari, in un industria che in pochi anni è riuscita a raggiungere e a superare quella dei film di Hollywood? Ai posteri l'ardua sentenza.