Valve continuerà a investire nel gioco single-player. L'azienda che ha creato Steam, e alcuni famosi titoli multiplayer come il famosissimo Team Fortress 2, non manderà in pensione storie e personaggi virtuali convincenti, come quelli che abbiamo conosciuto in Half-Life.
Left for Dead
Erik Johnson, dirigente di Valve, crede infatti che valga la pena interrogarsi sullo stato odierno del gioco in single-player e su come questo possa evolvere. Ormai quasi tutti i giochi danno molta enfasi all'aspetto multiplayer, e pochi invece mostrano attenzione anche per chi ama giocare da solo.
E infatti in molti casi ci si lamenta di campagne single-player troppo brevi o eccessivamente semplici, in particolare per alcuni tipi di giochi come gli FPS o gli RTS. In certi casi è opinione comune che il multiplayer sia l'unica ragione per comprare un titolo; ma non dev'essere per forza così.
Secondo Johnson il gioco single-player offre ancora spazio per l'innovazione e si potrebbe combinare un'esperienza di gioco "tradizionale", a funzioni e possibilità tipiche dei nostri tempi. "Per esempio alcuni potrebbero semplicemente apprezzare la possibilità di chattare con qualcuno che è al loro stesso punto del gioco, oppure quella di aggiungere commenti nel gioco, così tutti possono vederli e trarre vantaggio dal fatto che esiste una grande comunità di giocatori desiderosa d'interazione", spiega.
Come si può volere altra compagnia? - Clicca per ingrandire
"Credo che l'idea secondo cui ogni prodotto debba essere competitivo nel multiplayer sia scorretta. Ci sono molte persone che vogliono giocare senza stress, e non credo che questa situazione cambierà ".
In altre parole il rappresentante di Valve riconosce il fatto che ci sono molti giocatori che continuano a preferire la campagna single-player, e non amano particolarmente il gioco online. Allo stesso tempo però questi giocatori non sono dei misantropi e apprezzano la possibilità di condividere con altri la propria esperienza.
Giocatori single-player, non siete soli - Clicca per ingrandire
Immaginate di trovarvi in un livello di un ipotetico Half-Life 3. Su un muro potreste trovare i graffiti lasciati da altri giocatori, o magari potreste accedere a un computer per leggere i loro commenti su come affrontare un certo passaggio o persino per partecipare a un forum. Nel cassettino portaoggetti di un veicolo potreste trovare i consigli sul percorso, scritti da chi vi ha preceduto. Le possibilità sono infinite.
Quelle di Johnson sono certamente idee curiose e meritevoli di qualche considerazione, soprattutto perché nascono da una realtà concreta: il gioco multi-player ha fatto del single-player una cenerentola.