Videogiochi migliori con gli elettrodi che misurano la felicità

Un team di ricercatori ha ideato un nuovo metodo per capire il grado di soddisfazione dei giocatori durante le partite. Una serie di elettrodi posizionati sui muscoli facciali usati per esprimere felicità e disappunto permette di scoprire quali sezioni dei videogiochi vanno bene e quali migliorare.

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a cura di Roberto Caccia

Un gruppo di ricercatori taiwanesi ha realizzato un sistema per rilevare i movimenti del viso in modo da capire il livello di coinvolgimento dei giocatori e in generale quanto si stanno divertendo. Lo studio parte dalla necessità che hanno gli sviluppatori durante la fase di design dei videogiochi, quando ancora si cerca di capire se un titolo potrebbe attirare l'attenzione degli appassionati e della massa.

Grazie a una serie di elettrodi posizionati sul volto si possono capire gli stati d'animo e la felicità di un giocatore 

Quest'industria richiede infatti grosse somme di denaro da investire e una discreta quantità di tempo, con progetti che non hanno nulla da invidiare alle produzioni cinematografiche più blasonate. Solitamente per aumentare le possibilità di recuperare i costi gli sviluppatori si avvalgono dei cosiddetti gruppi di discussione, cioè alcune persone (esperte di videogiochi o meno) invitate a giocare con limitate informazioni contestuali.

Il passo cruciale di quest'analisi è la serie successiva di domande poste a questi giocatori, che permettono di capire cosa è piaciuto agli utenti e quali aspetti sono da rivedere. Ora, grazie all'invenzione dei ricercatori, si possono misurare con molta più precisione questi fattori, diminuendo il rischio di analisi errate dovute all'interpretazione delle risposte e delle sensazioni dei giocatori.

Per ovviare a questi problemi gli scienziati hanno posizionato alcuni elettrodi su due muscoli facciali che svolgono un ruolo chiave nella comunicazione non verbale: il muscolo corrugatore del sopracciglio, usato per rilevare emozioni negative, e il muscolo zigomatico maggiore, adibito alle espressioni facciali positive come i sorrisi e le risate.

I ricercatori hanno usato questi elettrodi su 84 soggetti con un'eta compresa dai 19 ai 34 anni e li hanno fatti giocare per 45 minuti. Chiaramente quando si tratta di giochi incentrati in modo particolare sulla storia, come Mass Effect o Assassin's Creed, è una quantità di tempo troppo limitata per apprezzare la qualità del gioco. "Sarebbe come giudicare un film guardando soltanto i minuti iniziali", spiegano i ricercatori, ma dopotutto è un problema presente anche con i normali gruppi di discussione.

Il muscolo corrugatore del sopracciglio serve a esprimere emozioni negative, situazioni da evitare nei videogiochi

Secondo il team di scienziati questo metodo sperimentale di analisi non è perfetto e ha un margine di errore dell'11% nel predire il successo di un videogioco. Tuttavia questa ricerca può aprire prospettive interessanti nello studio dei giochi online che fanno leva sulla dipendenza data dal coinvolgimento.

In questo caso se gli sviluppatori riuscissero a mostrare dati scientifici in grado di supportare il successo potenziale di un nuovo gioco potrebbero assicurarsi i fondi necessari in modo molto meno faticoso. Inoltre, se usata correttamente, questa ricerca potrebbe influenzare perfino il modo in cui si creano i videogiochi.

Immaginate infatti di arrivare a un livello particolarmente ostico o di dover superare un passaggio decisamente frustrante nell'ultimo gioco che avete comprato. Se gli sviluppatori fossero in grado di capire il cambiamento delle emozioni dei giocatori avrebbero a disposizione gli strumenti necessari per mantenere un giusto livello di sfida senza eccedere con la ripetitività o la difficoltà e soprattutto senza doversi affidare all'intuito per capire dove e come intervenire nel design dei livelli.

Per maggiori informazioni potete consultare i risultati della ricerca cliccando su questo collegamento (in inglese).