Videogiochi violenti, no al bando in Germania

I videogiochi violenti la scampano in Germania. Continueranno a essere venduti e non saranno messi al bando. Il Parlamento ha deciso di puntare sull'educazione al codice di classificazione PEGI.

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a cura di Manolo De Agostini

I videogiochi violenti continueranno a essere venduti in Germania. Una petizione popolare, firmata da 73 mila persone, ha contribuito a evitarne il bando. Dallo scorso giugno (In Germania vietata la vendita dei giochi violenti) il Parlamento stava discutendo il possibile stop alle vendite.

"Tutti i videogiochi il cui scopo principale è quello di eliminare persone o perpetrare altri tipi di cruenti o inumani atti di violenza contro umani o contro personaggi umanoidi faranno scattare il blocco delle vendite", così recitava la prima bozza di legge.

Il viceministro federale per gli affari interni, Herman Kues, ha dichiarato che non saranno poste modifiche all'attuale codice penale. Il governo punterà invece sull'educazione pubblica al sistema di classificazione PEGI. Il Pan European Game Information è un metodo di classificazione valido sul territorio europeo usato per classificare i videogiochi.

Pronta la risposta felice degli editori a questa decisione. "La decisione della Germania è un passo gradito. Incoraggiamo i politici a capire al meglio la realtà del mercato odierno dei videogiochi e a offrire ai giochi lo stesso rispetto dei libri, della musica o dei film", ha affermato Jens Uwe, vicepresidente senior di Electronic Arts.