Microsoft ha annunciato di voler portare i giochi Xbox nel mondo del futuristico visore olografico HoloLens. La conferma arriva direttamente da Phil Spencer, responsabile della divisione Xbox dell'azienda di Redmond, durante la Game Developers Conference di San Francisco.
Spencer spiega che i team interni di Microsoft sono già al lavoro per creare esperienze affascinanti per questo visore, annunciato da Microsoft alla fine di gennaio. La strategia a lungo termine è di aprire le porte anche agli sviluppatori esterni.
A questo proposito il boss di Xbox spiega che chi volesse interessarsi dovrebbe iscriversi al servizio Windows Insider Program, per ottenere l'accesso tempestivo a eventuali API.
Rimanendo in tema di sviluppatori vi segnaliamo la "liberalizzazione" dell'Xbox One SDK. Per ora soltanto alcuni tester selezionati potranno accedere ai kit di sviluppo della console, ma in futuro l'accesso sarà libero per qualsiasi sviluppatore. Una bella differenza rispetto a quanto avvenuto finora, con SDK privati dal debutto di Xbox One fino a oggi.
Gli sviluppatori saranno liberi di creare app usando la piattaforma universale di Windows 10, che spazia dai PC ai tablet, dagli smartphone a Xbox One. Microsoft ha inoltre promesso di voler discutere i piani per le app univerali alla Build developers conference in programma ad aprile. Le prime app per Xbox One realizzate con questo nuovo programma dovrebbero arrivare a novembre.
L'azienda di Redmond ha inoltre approfittato della GDC per annunciare diverse altre novità, come l'arrivo dell'adattatore wireless per i controller Xbox One per PC, in modo da usare questi joypad senza collegare il cavo USB.
L'arrivo di questo accessorio, simile a quello realizzato a suo tempo per il joypad di Xbox 360, è previsto entro la fine del 2015. Infine vi segnaliamo la volontà di Microsoft di avvicinare il gaming su Windows 10 a quello su Xbox One.
Uno dei fattori chiave di questa strategia è l'applicazione Xbox annunciata a gennaio, in modo da ccedere alle funzioni Xbox Live sul proprio PC. L'altro elemento chiave sembra invece essere la volontà di sfruttare il boom dello streaming di videogiochi con servizi come Twitch e YouTube.
L'obbiettivo è di facilitare la vita ai giocatori, permettendo di usare strumenti più evoluti e al tempo stesso più semplici da usare per la condivisione di filmati e lo streaming delle proprie partite. Che ve ne pare?