Xbox One più potente senza Kinect, ma niente rimborsi

Microsoft ha confermato che l'assenza dell'obbligo di usare il Kinect su Xbox One potrebbe liberare più potenza di calcolo da destinare ai giochi. Nessun rimborso in vista per gli utenti insoddisfatti che hanno acquistato il bundle con la periferica.

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a cura di Roberto Caccia

Continuano le notizie in seguito alla decisione di Microsoft di togliere il Kinect dal bundle con Xbox One e ora si scopre che grazie a questa mossa la nuova console dell'azienda potrebbe diventare più potente.

Ricordiamo infatti che l'uso della periferica occupa diverse risorse di Xbox One. Ora Microsoft ha di fatto sdoganato l'uso della console senza questo dispositivo, lasciando agli sviluppatori la possibilità di approfittare delle risorse disponibili per avere più potenza da dedicare ai propri giochi.

Yusuf Medhi, responsabile del marketing di Xbox, ha confermato che Microsoft sta riconsiderando l'architettura hardware di Xbox One senza Kinect, anche se per ora è troppo presto per scoprire come si evolverà la situazione.

"Stiamo discutendo con i publisher riguardo a quello che potremmo fare in merito e presto avremo più materiale di cui parlare", ha dichiarato Medhi ai colleghi di Polygon.

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Diversi utenti tuttavia si sono sentiti "traditi" dalla decisione di togliere il Kinect dai bundle della console, soprattutto chi ha acquistato il pacchetto a prezzo pieno in questi mesi. Molti giocatori gradirebbero una sorta di rimborso per aver dimostrato la propria fiducia all'azienda, magari sotto forma di qualche gioco gratuito o di un bonus da spendere sul marketplace di Xbox. Un'iniziativa simile a quanto avvenuto con Nintendo 3DS, dopo il ribasso repentino del prezzo della console.

Per ora tuttavia Microsoft non sembra intenzionata a procedere in questa direzione. "La nostra visione è che Xbox One con Kinect offre un'esperienza superiore. Le cose che si possono fare sono grandiose. Credo che gli early adopters (chi acquista un dispositivo appena uscito sul mercato – ndr) siano fiduciosamente contenti", spiega Medhi. Condividete il suo punto di vista?