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a cura di Marco Patrizi

Editor

All’inizio dell’anno Ys IX: Monstrum Nox è finalmente arrivato anche nel mercato occidentale su PlayStation 4, dopo più di un anno di attesa dalla versione giapponese. Un titolo che tutto sommato ci aveva convinto, anche se con qualche riserva, come abbiamo spiegato nella nostra recensione. Il suo arrivo è stato accompagnato dalla promessa di Nihon Falcom di una conversione per Switch e PC per l’estate. Mentre su PC siamo sicuri che non ci saranno problemi di porting, eravamo abbastanza curiosi di vedere come il titolo sarebbe stato adattato per console ibrida Nintendo, anche considerando i trascorsi di Ys VIII: Lacrimosa of Dana. Eccoci dunque dopo qualche mese di attesa con la versione semi-portatile dell’ultimo capitolo di Ys.

Se è la prima volta che leggete una recensione di Ys IX: Monstrum Nox, sappiate che si tratta di un capitolo abbastanza peculiare per gli standard della serie. Nihon Falcom ha voluto spingere molto più sulla storia rispetto ai capitoli precedenti, cercando evidentemente di svecchiare un po’ la sua formula classica e dare a Ys una valenza narrativa più al passo coi tempi, anche magari con la prospettiva di attrarre nuovi utenti. Un primo esperimento riuscito solo a metà purtroppo, dato che proprio il ritmo narrativo non ci aveva convinto, in particolare per via di alcuni dialoghi inutilmente verbosi.

Particolare è stata anche la scelta di incentrare le vicende attorno ai misteri che circondano la città di Balduq, che funge da hub per i vari dungeon e missioni varie, ma anche come ambiente aperto da esplorare grazie ai particolari poteri dei protagonisti. Per i dettagli sulla sinossi del gioco e della sua struttura gameplay vi invitiamo a leggere la nostra recensione della versione PlayStation 4.

Nonostante sia apprezzabile da parte di Nihon Falcom il tentativo di fare qualche passo oltre la propria comfort zone, ovvero la formula classica di Ys consolidata negli anni e apprezzata dai fan di vecchia data, è chiaro che gli sviluppatori hanno ancora molta strada da fare. In particolare se già la versione PS4 aveva evidenziato quanto il comparto grafico fosse arretrato rispetto agli standard odierni, la conversione per Nintendo Switch di Ys IX: Monstrum Nox, affidata allo studio Engine Software, purtroppo non fa che acuire questa impressione.

Rispetto alla versione originale appare subito chiara una risoluzione inferiore, un diverso rapporto di colori, contrasto e illuminazione degli ambienti e dei modelli poligonali. In modalità dock la differenza con la versione PS4 si nota, ma non è eccessiva, anche considerando che di base non eravamo decisamente di fronte a un titolo che sfruttava al meglio la console. Le cose cambiano visibilmente però in modalità portatile, in cui la risoluzione e la qualità grafica calano considerevolmente, restituendo a schermo dei modelli con dei vistosi contorni pixellati e un livello di dettaglio notevolmente ridotto. La differenza si nota in particolare nei volti durante le cutscene, il che non fa che peggiorare la già scarsa espressività dei personaggi. Se tale differenza si fosse resa necessaria per ottenere una fluidità salda dell’azione su schermo sarebbe stato più facile chiudere un occhio, il problema però è che anche il frame rate non riesce a raggiungere una stabilità di 30 fps, sia durante i combattimenti che nelle fasi di esplorazione.

Non stiamo parlando di una performance così pessima da rendere il titolo ingiocabile, sia chiaro, ma va da sé che per un action RPG la fluidità di azione è molto importante, specialmente se intendete affrontare l’avventura nei livelli di difficoltà più alti. I limiti tecnici della console Nintendo spesso impongono dei compromessi, ma in questo caso si sarebbe potuto fare decisamente di più, considerando che già la versione di partenza di Ys IX: Monstrum Nox avrebbe probabilmente girato anche su PS3 senza problemi.

Non serve nemmeno dover tirare in ballo i miracoli di conversione su Nintendo Switch compiuti da Panic Button per Doom e Saber Interactive per The Witcher 3, proprio perché il gioco originale non è paragonabile a quei titoli. Semplicemente appare evidente che il motore grafico utilizzato e le abilità sul fronte tecnico di Nihon Falcom hanno raggiunto il bordo di un gradino che sarà assolutamente necessario saper salire per proiettare la serie nel futuro della new-gen.

Questioni grafiche a parte, il gioco è ovviamente lo stesso che ci ha saputo divertire alcuni mesi fa, grazie al solidissimo gameplay che la serie di Ys ha affinato nell’arco degli anni. I limiti tecnici della versione Switch sono parzialmente controbilanciati dalla sempre comoda portabilità della console Nintendo, che si affianca ottimamente dalla possibilità di salvare la partita in qualsiasi momento e in pochi attimi. A parte questo, in quanto a contenuti il gioco non propone niente di nuovo rispetto alla versione PlayStation 4.

https://www.youtube.com/watch?v=Xf7Gg02vDb8