2009, l'anno da dimenticare per l'IT italiano

Il Rapporto Assinform 2009 non lascia scampo: il taglio degli investimenti IT ci farà arretrare ulteriormente rispetto all'Europa

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a cura di Dario D'Elia

L'innovazione, in Italia, è al palo e per il 2009 è previsto un ulteriore riduzione degli investimenti pari al 5,9%. Secondo il Rapporto Assinform 2009 sarà quindi un anno negativo per l'information technology.

"La discesa della domanda d’Information Technology a -5,9%, che come indicano le  nostre stime registreremo a fine 2009, salvo correzioni in corso d’opera, rappresenterà il peggior risultato dell’informatica italiana nella sua storia", ha affermato il Presidente di Assinform Ennio Lucarelli. "

I budget per l'IT sono stati tagliati in ogni settore: bancario (-9%), industria (-4,9%), TLC (-7%), distribuzione (-6,5%), assicurazioni  (-2,9%), media (-8,1%), consumer (-3,5%; PA locali (-1,7%), etc. 

"Se è inevitabile che di fronte alla crisi dei mercati, imprenditori e amministratori si preoccupino di limitare i costi dobbiamo essere consapevoli che tagliando sull’innovazione stiamo approfondendo il  nostro ritardo rispetto ai paesi concorrenti e compromettendo così proprio le possibilità di riprendere a crescere e a competere", ha aggiunto Lucarelli.

"In realtà la crisi sta mettendo a nudo l’estrema debolezza dell’altalenante politica per l’innovazione in l’Italia. Per il settore privato esistono ben pochi incentivi all’innovazione, mentre l’approfondirsi dei tagli alla spesa pubblica in IT renderà ben più difficile portare avanti il piano per l’e-Government e si rifletterà in termini negativi direttamente sui servizi ai cittadini e sulla semplificazione nei confronti delle imprese".

Ecco quindi l'esigenza di una "decisa svolta sull’innovazione", basata secondo Assinform: detassazione degli utili delle imprese investiti in innovazione digitale; incentivi all’innovazione inseriti in ogni iniziativa del piano anticrisi; fondi nazionali Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate 2009-2011 circa 14 mld su cui deciderà il Cipe nella prossima riunione) per finanziare Industria 2015 da cui far partire l’atteso progetto IT e lanciare nuovi programmi, in particolare il Piano e-Government 2012, il Fondo Ricerca e Competitività; un impegno sullo sviluppo dell’e-commerce che aiuti le PMI italiane ad affrontare nuovi mercati;  la ripresa della strada delle liberalizzazioni e del superamento dei monopoli.