Addio a Gianfranco Lanci, ex manager di Lenovo e Acer

Ci lascia a soli 68 anni Gianfranco Lanci, uomo che ha fatto la storia del personal computer e con una grande passione per il vino.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Lo scorso 31 gennaio 2023, Gianfranco Lanci è scomparso a seguito di complicazioni post operatorie in seguito a un intervento chirurgico alle vertebre. Importante manager del settore informatico ed eccellenza italiana all'estero, dopo un'esperienza di 16 anni in Texas Instruments come Presidente PPD EMEA, Lanci ha ricoperto il ruolo di President & CEO in Acer e di President & COO in Lenovo.

Torinese di nascita, grande amante delle Langhe e delle colline del Monferrato che frequentava fin da bambino, nella "sua seconda vita" l'Ingegner Lanci ha investito nelle cantine Dosio-Coppo e Villa Giada. E quindi dopo quasi 40 anni nel mondo dell'informatica Gianfranco Lanci si è dedicato a una delle sue più grandi passioni, realizzando un progetto concreto e solido che avrà la sua naturale continuità nella gestione da parte della famiglia e dei manager che lo hanno affiancato negli ultimi anni di impegno nel mondo del vino.

Discreto, dai modi semplici, gentile e generoso, di recente aveva affiancato alla sua eccezionale capacità di gestione del business la grande passione per il mondo vitivinicolo creando un gruppo di cantine dall’offerta differenziata ma accomunate dallo stesso sentito impegno verso la ricerca costante della qualità in ogni dettaglio. In breve tempo aveva dimostrato grande competenza, divenendo il punto di riferimento per l’intero Gruppo. Lanci lascia un grande vuoto nella moglie e nei 3 figli e in tutti coloro che lo amarono e gli furono vicini.

Qui vi lasciamo un commento del nostro Roberto Buonanno, che ha avuto la fortuna di conoscerlo e incontrarlo più volte nel corso degli anni.

Ho incontrato Gianfranco a diversi appuntamenti con la stampa nel corso degli anni e ne ho uno splendida memoria. Ricordo per esempio che, al termine delle conferenze stampa, quando puoi approcciare le persone che hanno appena terminato il loro intervento, diversi colleghi avevano timore a rivolgere parola all'ingegner Lanci - e guai a chiamarlo Dottore! Del resto era una figura che poteva ispirare una certa soggezione: da che lo conosco, ha ricoperto sempre e solo ruoli di altissimo livello, prima in Acer e poi in Lenovo e di conseguenza, aveva agende serrate ed era sempre di corsa. Inoltre a uno sguardo superficiale, poteva sembrare avere un cipiglio burbero.

Ma in realtà quando lo avvicinavi, si apriva in sorrisi genuini e trovava sempre un momento per fermarsi a parlarti nel suo modo bonario e accogliente, con la sua calata da italiano diventato cittadino del mondo. Ricordo con simpatia e con divertimento che le sue fidatissime responsabili della comunicazione lo dovevano trascinare, a volte letteralmente di peso, per portarlo da un impegno all'altro della sua serratissima agenda. Ma facevano una certa fatica, perché lo spirito colloquiale e l'umanità di Gianfranco prendevano il sopravvento, anche se alla fine doveva chiaramente cedere ai tempi dei suoi impegni istituzionali.

E confermo che, in ogni occasione in cui l'ho incrociato, Gianfranco ricavava sempre il tempo e il modo per scambiare delle cordialità con i suoi ospiti in maniera sincera e amichevole, proprio come ci si aspetterebbe da una persona sì, ai vertici del mondo della tecnologia, ma con l'anima ben radicata nella terra e nei valori immutabili della natura.

Il mio più grande rammarico oggi è proprio non avere avuto il modo di poter conversare con lui della sua grande passione per la terra e per il vino, che lo hanno portato ad acquisire aziende vinicole nelle Langhe e nel Monferrato, antico amore di questo piemontese doc.

Oggi stesso dedicherò un sorso di un buon vino delle Langhe alla tua memoria, caro Gianfranco, e all'eccellenza e all'integrità che ti hanno sempre distinto in ogni aspetto della tua vita, privata e professionale.