Allarme OCSE, troppi analfabeti digitali in Italia

L'OCSE lancia un allarme chiaro sul nostro Paese: solo il 21% della popolazione è alfabetizzato dal punto di vista delle conoscenze informatiche e digitali. Molti posti di lavoro sono a rischio se non si correrà per tempo ai ripari.

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a cura di Alessandro Crea

Che in Italia l'alfabetizzazione informatica sia scarsa, da appassionati di tecnologia lo verifichiamo ogni giorno nel nostro quotidiano, sia privato che pubblico. Ora però a certificarlo è l'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) che, con l'ultimo report Skills Outlook 2019, lancia l'allarme: "La popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia in società sia sul posto di lavoro".

I dati snocciolati sono sconfortanti. Solo il 21% della popolazione tra i 16 e i 65 anni possiede un buon livello di alfabetizzazione e capacità di calcolo, come attestato dalla capacità di ottenere un punteggio nei test di alfabetizzazione e calcolo PIAAC almeno di livello 3, mentre il 36% è in grado di utilizzare Internet in maniera complessa e diversificata. Si tratta del livello più basso in assoluto tra quello dei Paesi OCSE per cui il dato è disponibile.

Nel mondo del lavoro poi non va meglio. Le risorse ICT infatti sarebbero sì utilizzate, ma con meno intensità rispetto ad altre nazioni OCSE, tanto che il 13,8% dei nostri lavoratori occupa attualmente posizioni ad alto rischio di automazione (negli altri Paesi siamo attorno al 10,9% in media) e necessiterebbero dunque di una lunghissima formazione, fino anche a un anno, prima di essere in grado di passare a occupazioni con minor rischio, mentre addirittura un altro 4,2% necessiterebbe allo stesso scopo di una formazione ancora più lunga, fino anche a tre anni.

"Nel nostro mondo in rapida digitalizzazione i governi dovranno trovare il giusto equilibrio tra le politiche che promuovono la flessibilità, la mobilità del lavoro e la stabilità del lavoro", ha dichiarato Angel Gurría, segretario generale dell'OCSE. "Le imprese hanno anche un ruolo chiave da svolgere nel miglioramento e nella riqualificazione, adattandosi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro. Migliorando i nostri sistemi di competenze, possiamo essere certi di avere una vita migliore per tutti".

Ma se siamo in fondo alla classifica non siamo soli. Dai dati dell'OCSE infatti sostanzialmente solo Solo Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia stanno crescendo in termini di competenze digitali, mentre sostanzialmente tutti gli altri arrancano, chi più chi meno. Per questo, secondo l'Organizzazione, è necessario che i sistemi educativi tradizionali evolvano in sistemi di apprendimento permanente, mentre i singoli governi nazionali dovranno pensare a incentivi e meccanismi di coinvolgimento degli altri attori interessanti per sostenere i costi.