Amazon dimezza gli utili ma Wall Street la premia

Utili netti in calo del 45 percento, ma ricavi in crescita del 22 per cento nell'ultimo trimestre 2012 di Amazon, che scontenta gli analisti ma soddisfa gli investitori. Il titolo ha guadagnato il 10 percento in omaggio ai margini operativi molto buoni e alle previsioni al rialzo per il primo trimestre 2013.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Amazon chiude l'ultimo trimestre del 2012 con utili in forte ribasso e ricavi in rialzo: numeri contrastanti che hanno deluso le aspettative degli analisti, ma sono stati premiati dagli investitori. Il titolo a Wall Street nella sessione after hours ha chiuso in rialzo del 10 per cento. In dettaglio, il colosso di Seattle ha messo in archivio gli ultimi tre mesi del 2012 con utili netti pari a 97 milioni di dollari, in calo del 45% rispetto ai 177 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. L'utile per azione è stato di 21 centesimi, contro i 38 centesimi di dollaro dell'anno prima e l'aspettativa di 27 centesimi che avevano espresso gli analisti.

Jeff Bezos se la ride

Ottimi invece i ricavi, che con un valore di 21,27 miliardi di dollari sono cresciuti del 22 per cento rispetto ai 17,43 miliardi di dollari dello stesso trimestre del 2011. Gli analisti tuttavia si aspettavano una cifra di 22,26 miliardi e Amazon stessa nelle stime preliminari aveva ipotizzato un dato compreso tra 20,25 miliardi di dollari e 21,75 miliardi di dollari.

Ai dati in chiaroscuro si affiancano però informazioni che evidentemente sono stata reputate fondamentali dagli investitori: i margini lordi nei tre mesi in esame sono lievitati al 24,1%, rispetto al 20,7% dello stesso trimestre dello scorso anno. Il margine operativo, calcolato sulle vendite nette su scala globale, si è invece attestato all'1,9%, con un evidente balzo in avanti rispetto al -0,2% del terzo trimestre 2012. Anzi, facendo i calcoli quello registrato è il miglior risultato messo a segno dall'AD Jeff Bezos dal secondo trimestre del 2011.

Positivo anche il dato riguardante l'utile operativo prima delle tasse, che si è attestato a 405 milioni di dollari, segnando un rialzo del 56% su base annuale. Gli analisti avevano previsto che si fermasse a 212,1 milioni di dollari.

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Stando a quanto spiegato da Scott Tilghman, senior analyst di B. Riley Caris, parte del successo è dovuto alle politiche di prezzo degli ebook di Amazon, che riescono a proporsi a livelli vicini ai costi all'ingrosso e seguono un modello di vendita che "consente margini operativi molto più alti". E che dunque è in grado di far gonfiare il fatturato ma non i profitti, spiegando in parte l’apparente contraddizione del bilancio trimestrale.

I dati relativi a tutto il 2012 sono invece caratterizzati da una crescita delle vendite del 27%, pari a 61,09 miliardi dollari, rispetto ai 48,08 miliardi dollari del 2011. La perdita netta è calcolata in 39 miliardi di dollari, 9 centesimi per azione, contro un utile netto 631 milioni di dollari, pari a 1,37 dollari per azione del 2011.

Le vendite vanno a gonfie vele

Per l'ennesima volta Amazon ha tenuto la bocca cucita sui numeri di vendita degli e-book reader Kindle e dei tablet Kindle Fire. Fra i dati significativi che sono stati comunicati ci sono solo le vendite in forte crescita dei contenuti digitali, che includono oltre 23 milioni di film, serie televisive, brani musicali, riviste, libri, audio-libri e applicazioni. A fine 2011 il dato era fermo a 19 milioni.

"Stiamo osservando quella transizione che ci attendevamo" ha commentato l'amministratore delegato Jeff Bezos. "Dopo cinque anni, quella degli ebook è diventata per noi una categoria multi-miliardaria e in forte crescita: circa il 70% in più rispetto allo scorso anno. Per contrasto, le vendite di libri cartacei per noi hanno segnato il dicembre di minor crescita degli ultimi 17 anni, solo il +5%. Siamo entusiasti e grati nei confronti dei nostri clienti per l’accoglienza riservata al Kindle e alla sua offerta in espansione".

In ultimo, per il primo trimestre del 2013 Amazon si aspetta di registrare un ulteriore rialzo delle vendite, che potrebbero raggiungere una percentuale compresa fra il 14 e il 26%, attestandosi indicativamente fra 15 e 16,6 miliardi di dollari.