Amazon e Apple sorvegliati speciali: hanno fornitori pirata?

Le autorità cinesi hanno messo sotto controllo gli store di Amazon e Apple.

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a cura di Dario D'Elia

Amazon e Apple sono finite nella lista dei sorvegliati speciali dell'authority cinese per la protezione del copyright. Apparentemente sembrerebbe un'iniziativa bizzarra eppure secondo quanto riporta Sina Tech, i due colossi statunitensi senza accorgersene favorirebbero pirati software e contraffattori.

Il mercato illegale cinese infatti da tempo sembrerebbe usare Amazon come vetrina per i propri prodotti. Com'è risaputo il colosso statunitense, in Cina come in altri paesi, consente anche ai distributori terzi di approfittare della sua piattaforma. Lo stesso vale per l'Apple Store che da qualche tempo sarebbe stato invaso da e-book pirata.

Pirati o corsari cinesi?

La questione di fondo è che gli americani hanno difficoltà a individuare i prodotti illegali. Apple l'anno scorso ha perso ben due cause cinesi riguardanti la distribuzione di e-book non rispettosi delle norme sul copyright. A breve la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare senza un cambio di policy.

Il Governo cinese da giugno ha iniziato una nuova campagna anti-pirateria e certamente i 36 negozianti di libri pirata su Amazon.cn hanno contribuito a far precipitare la situazione. Al noto e-tailer non resta che adottare nuove misure di controllo e sospendere gli account dei malfattori.

Da rilevare comunque che almeno un dettaglio non torna: per quale motivo Amazon è finita sotto la lente delle autorità quando in Cina il suo volume di affari online rappresenta l'1% del settore? Qualche osservatore si azzarda a sostenere che si tratti di un'operazione orchestra ad hoc. La maggior parte del traffico pirata viene gestito su altri siti commerciali cinesi.