Amazon vuole fare l'oste: metterà l'acqua nel vino?

Amazon entro Natale inaugurerà negli Stati Uniti un canale di vendita per i vini californiani. I produttori per diventare partner dovranno pagare un abbonamento da 40 dollari al mese e concedere una percentuale sulle vendite pari al 15%.

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a cura di Dario D'Elia

Amazon ha deciso di mettersi a vendere vino. Lo farà inizialmente negli Stati Uniti giusto in tempo per le feste natalizie. Il Wall Street Journal ha scoperto che lunedì scorso il colosso di Seattle ha presentato l'iniziativa all'associazione dei produttori della Napa Valley. I primi riscontri sono stati positivi anche perché le vendite online di vino, oltreoceano, stranamente rappresentano solo l'1%. Il problema è che le diverse legislazioni federali complicano più del dovuto il passaggio di merci a contenuto alcolico. Non meno importante il rischio di vendere a minorenni e la fragilità dei colli.

Prosit, Cheers, Salud

Amazon ha svelato i costi: domanderà ai produttori un abbonamento di 40 dollari al mese e una commissione sulle vendite del 15%. "Sono intrigato dal progetto Amazon", ha commentato Paul Leary, presidente di Bespoke Collection, una casa vinicola di Napa. "È attraente sotto il profilo finanziario".

In verità il colosso statunitense aveva già provato nel 2009 con qualcosa di simile, ma i problemi finanziari del partner strategico New Vine Logistics mandarono tutto all'aria. Com'è risaputo la difficoltà principale di questa attività è legata alla distribuzione e alla logistica. Per altro in Europa soffriamo degli stessi problemi e la normativa comunitaria non aiuta.

"Non abbiamo la licenza per vendere in Massachusetts, ad esempio, quindi se qualcuno dovesse essere interessato a comprare i nostri vini non potrebbe averli, mentre in North Dakota il problema non si pone", ha spiegato Debi Cali, general manager di Baldacci Family Vineyards.

Se Amazon decidesse mai di aprire in Europa sarebbe la fine per molte enoteche e rivenditori. In Italia per esempio il prezzo in cantina e quello in negozio spesso si discosta anche del 300%. Non ne parliamo al ristorante. Prova ne sia che nei posti chic e in quelli di alto profilo enogastronomico spesso è consentito portarsi il vino da casa e pagare solo lo stappo. Vini di qualsiasi tipo, ad esclusione del Tavernello in Tetra Pak.