Antipirateria AGCOM freddata dal presidente Boldrini

Ieri il presidente della Camera Laura Boldrini ha presto posizione contro la proposta antipirateria dell'AGCOM: meglio affidarsi al parlamento. La nomina del nuovo commissario Nicita lascia ben sperare.

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a cura di Dario D'Elia

"Su un tema delicato, il diritto d'autore online, auspico che il legislatore, noi parlamentati, sappiamo fare la nostra parte". Così ieri il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha "congelato" la corsa dell'AGCOM sull'antipirateria. Com'è risaputo entro la fine dell'anno il Garante ufficializzerà il nuovo regolamento che si propone di contrastare il fenomeno della pirateria online. Siamo alle battute finali, poiché al momento l'impianto normativo è al vaglio della Commissione Europea.

Le criticità del documento sono già state individuate da associazioni di categoria, provider, costituzionalisti, insomma il "notice and takedown" all'italiana non ha riscosso grandi consensi. E dire che all'inizio, almeno nei propositi, sembrava il contrario. Il problema riguarda il rapporto fra diritti e garanzie delle parti in causa.

Il presidente della Camera Boldrini

Un soggetto detentore di copyright, che dovesse individuare un abuso online, potrà chiedere al sito responsabile di rimuovere ogni (presunto) contenuto illegale. In caso di diniego da parte dei gestori del sito (avranno 72 ore per intervenire), se ne occuperà un tribunale speciale dell'AGCOM. A parte il problema della tempistica si pone la questione di un tribunale amministrativo che vuole intervenire in una materia che normalmente è trattata dalla magistratura. Qualcuno potrebbe rispondere che la giustizia ordinaria è troppo lenta; altrettanti però potrebbero controbattere che le garanzie e il rispetto dei diritti si fanno valere in questi luoghi.

Ecco spiegato l'intervento della Boldrini di ieri. "So quanto animato sia il dibattito, ma spero che in un tempo ragionevole e ravvicinato possa venire dai diversi gruppi politici - alcuni dei quali hanno già presentato proposte - una risposta all'esigenza di aggiornare la normativa tenendo insieme diritti e interessi".

Il Presidente si riferisce al disegno di legge Casson (Pd): il neo membro della Corte di Cassazione propone di incaricare di ogni potere di "indagine" il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero degli Interni (invece che l'AGCOM). Una volta raccolte le segnalazioni dei detentori di coyright si occuperà di informare l'autorità giudiziaria. Solo quest'ultima continuerà a detenere il potere di oscuramento.

Il presidente AGCOM Angelo Cardani si sempre detto disponibile alla via parlamentare. In attesa di scelte politiche ha preferito proseguire sulla sua strada. Il segnale da Montecitorio e Palazzo Chigi però è finalmente giunto. L'esternazione di Boldrini e la recente nomina del nuovo commissario Antonio Nicita (su indicazione Pd) lasciano intendere che qualcosa si stia muovendo.

Da rilevare però la delusione della community online e di molti osservatori, che aspiravano a un nome più tecnico e meno vicino alla politica. Questione di dettagli poiché è pienamente qualificato: Nicita ha 45 anni e insegna politiche microeconomiche e regolamentazione dei mercati alla Università Sapienza di Roma. Per altro ha coordinato il progetto Isbul (Infrastrutture e Servizi a Banda Larga e Ultra Larga) finanziato da AGCOM e conclusosi nel 2010.