Batterie trasparenti in arrivo, smartphone invisibili

I ricercatori della Stanford University hanno realizzato un prototipo di batteria trasparente. Composta di soluzioni con una dimensione inferiore ai 50 micron, questo componente potrebbe rivoluzionare l'elettronica di consumo.

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a cura di Manolo De Agostini

Un team di scienziati dell'Università di Stanford ha creato una batteria trasparente. Gli smartphone "invisibili" non sono più un'idea e tra diversi anni potrebbero diventare realtà. Diverse aziende hanno già creato smartphone con tastiere (LG Crystal, tastiera trasparente e fotocamera da 8 Mpx) o schermi trasparenti.

Il professor Yi Cui e il ricercatore Yuan Yang sono andati oltre, realizzando un prototipo di batteria trasparente (o quasi). Poiché i materiali attivi alla base delle batterie non possono essere realizzati in modo che appaiano trasparenti o rimpiazzati con alternative "invisibili", i due hanno capito che dovevano trovare un modo per costruire una batteria con componenti così piccoli da non essere visti a occhio nudo. Insomma, dovevano ottenere una trasparenza fittizia, più che una vera e propria.

"Se qualcosa è più piccolo di 50 micron, ai vostri occhi sembrerà trasparente", ha dichiarato Yang, "perché la potenza massima risoluzione dell'occhio umano è tra 50 e 100 micron".

Yang e Cui hanno ideato un framework di elettrodi disposti a forma di griglia, con ogni linea dotata di una larghezza di circa 35 micron. La luce passa attraverso le fessure trasparenti tra le linee; poiché le singole linee sono così sottili, l'intero reticolo appare trasparente.

Yuan Yang con la batteria trasparente che ha sviluppato con Yi Cui

Nonostante sembri tutto molto semplice, questo è stato più facile a dirsi che a farsi. Dopo numerosi tentativi i ricercatori hanno sviluppato un processo fondato su tre passaggi, usando sostanze a basso costo disponibili comunemente in commercio. Poiché non potevano utilizzare alluminio o rame, i due hanno trovato un'alternativa trasparente in un composto leggermente gommoso conosciuto come polidimetilsilossano (PDMS).

"Il PDMS è abbastanza conveniente, ed è usato nella chirurgia plastica e nelle lenti a contatto", ha dichiarato Yang. "Tuttavia non è conduttivo, quindi vi abbiamo depositato sopra i metalli per fargli condurre energia".

Il PDMS è stato versato in stampi di silicio per creare canali (trincee) a forma di griglia. Una pellicola metallica è stata fatta evaporare sulle trincee, creando in questo modo uno strato conduttivo.

I ricercatori hanno poi lasciato cadere una soluzione liquida contenente minuscoli elettrodi attivi in nanoscala nelle trincee e hanno sviluppato una sostanza trasparente speciale da inserire tra gli elettrodi.