Cinema 3D, da salotto, presto standardizzato

L'industria cinematografica nel 2010 disporrà dei primi standard per portare i film 3D in casa

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Film a tre dimensioni nel salotto di casa. Il passo è ancora lungo, ma l'industria cinematografica ha già iniziato a lavorare ai primi standard che regoleranno il settore. La Society of Motion Picture and Television Engineers ha promesso un sistema condiviso per la fruizione 3D domestica, compatibile con tutti i dispositivi e i metodi di broadcasting.

"Fino ad ora un gran numero di aziende hanno utilizzato tecniche diverse per portare il 3D in casa, ma si ha bisogno di contenuti in formato diverso per far funzionare questi sistemi", ha spiegato Wendy Aylsworth, vice-presidente del SMPTE. "Se gli Studio dovessero produrre tipi diversi di dischi per queste piattaforme, nulla si concretizzerebbe. E poi detta tutta penso che i consumatori non vogliano perdere tempo nel preoccuparsi di questioni di compatibilità".

La roadmap è già stata stabilita. SMPTE creerà inizialmente una task force industriale per definire i parametri per i contenuti 3D da distribuire via broadcast, cavo, satellite, packaged media e Internet, e fruire via televisione, monitor e display in genere. In circa sei mesi la 3-D Home Display Formats Task Force produrrà il primo rapporto che indicherà criteri di valutazione, obiettivi, standard minimi e quant'altro.

Solo in seguito sarà eletto un comitato che si occuperà di supervisionare l'applicazione degli standard. Il tutto alla fine dovrebbe concretizzarsi in circa un anno e mezzo.