Crisi climatica, se negli USA ci fossero meno stolti sarebbe già un passo avanti

uno studio condotto negli Stati Uniti ci mostra quanto gli americani non siano del tutto consapevoli dell'attuale crisi climatica.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un nuovo scenario si sta delineando negli Stati Uniti in materia di auto elettriche e sostenibilità ambientale. L'Inflation Reduction Act ha innescato un rapido flusso di investimenti stranieri, accelerando l'adozione di politiche ecologiche e a basso impatto da parte di numerose aziende. Questo sta portando gli Stati Uniti a ridurre il divario con Europa e Cina in termini di transizione ecologica.

Nonostante questo slancio, gli americani rimangono divisi sulla questione dei combustibili fossili. Un sondaggio condotto dal Pew Research Center rivela che il 31% è a favore dell'eliminazione totale dei combustibili fossili, mentre il 68% ritiene che una soluzione equilibrata, che comprenda sia fonti fossili che rinnovabili, sia la strada giusta per il Paese.

Uno dei dati più rilevanti è che solo il 34% degli intervistati considera la lotta al cambiamento climatico come una priorità governativa. Inoltre, il 34%, assegna a questa problematica una bassa priorità e il restante terzo ritiene che non sia ancora un tema rilevante.

Analizzando i risultati del sondaggio, emerge una chiara divisione generazionale. I giovani intervistati, tra i 18 e i 29 anni, si dimostrano più inclini a favore delle fonti rinnovabili, con il 48% che sostiene questa direzione. Dall'altra parte, il 52% preferisce un approccio misto con entrambe le tipologie di fonti energetiche.

Le preferenze politiche giocano anche un ruolo determinante, con solo il 12% dei repubblicani convinto che il passaggio completo alle fonti rinnovabili sia la strada da percorrere, rispetto al 48% dei democratici. Tra i giovani democratici, la percentuale favorevole sale al 58%, in netto contrasto con il 42% dei giovani repubblicani.

In Italia, la questione del cambiamento climatico sembra essere avvertita con maggiore urgenza. Secondo un sondaggio dell'Istituto Noto su commissione di Repubblica, ben l'89% degli intervistati è preoccupato per il cambiamento climatico. Solo l'18% ritiene che l'aumento delle temperature non sia imputabile all'azione umana.

Anche nel contesto italiano, i giovani si dimostrano particolarmente sensibili a questa tematica, con il 94% che esprime preoccupazione. Allo stesso tempo, il gruppo degli "over 65" si attesta all'89%. I giovani sono coloro che maggiormente temono un peggioramento della situazione, mentre la fiducia nel futuro aumenta con l'avanzare dell'età.