CUCCIOL@ e la rete pedofila italiana sgominata dalla Polizia

La Polizia Postale ha individuato una rete italiana di pedofili grazie anche alla collaborazione dell'FBI. Adescavano bambini e scambiano foto e video illeciti.

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a cura di Dario D'Elia

Si faceva chiamare "CUCCIOL@" sui social network e secondo la Polizia Postale e delle Comunicazioni adescava bambini online e scambiava materiale pedopornografico. Il 21enne genovese e altri 12 cittadini italiani residenti nelle province di Torino, Padova, Verona, Brescia, Palermo, Piacenza, Campobasso e Cagliari, sono stati individuati anche grazie alla collaborazione dell'FBI.

CNCPO
Cncpo

Durante l'azione di sequestro sono stati scoperti supporti informatici con foto e video pornografici con minori. Individuati anche account e-mail e profili social per gestire le attività illecite. Questo è solo l'ultimo dei casi più eclatanti perché come ricorda Elvira D'Amato, capo del Cncpo (Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online) "sono 1.849 i siti oscurati classificati nella black list stilata dal nostro ufficio".

"L'elenco viene fornito agli Internet service provider perché ne venga inibita la navigazione, attraverso sistemi tecnici di filtraggio". Carlo Solimene, direttore della II divisione del Servizio postale dove è incardinato il Cncpo, sostiene che uno dei fronti più caldi è rappresentato dalle cosiddette Darknet dove gli utenti possono disporre di un anonimato informatico più potente del normale per lo scambio di foto e video, la compravendita e altre attività.

Grazie all'azione sotto copertura però la Polizia riesce comunque a stanare le comunità dei pedofili. Fino ad oggi sono state arrestate in Italia 79 persone, 574 sono state denunciate, ben 23.981 i siti monitorati dagli agenti della polizia del Web.

polizia postale

L'obiettivo per il futuro è di disporre di strumenti informatici più potenti come un "deanonimizzazione della Rete". Sotto il profilo penale, secondo Maria Cristina Posa, magistrato del Department of Justice criminal division, negli Stati Uniti le condanne sono più dure. "Le normative federali prevedono una condanna minima a 15 anni, massima a 30. Per le recidive dai 35 ai 50, fino ad arrivare nei casi più gravi all'ergastolo".

"Nella legislazione italiana esiste un'ampia varietà di reati e di aggravanti che riguardano la pedopornografia. Si va dai due anni, fino ad arrivare a 12 nei casi più gravi", ha ricordato Elvira D'Amato.

"Se c'è anche l'abuso sessuale si va oltre, e se è presente il reato associativo si aggravano ulteriormente le posizioni dell'imputato. Noi, come centro di contrasto siamo stati tra i primi, a livello internazionale, a sperimentare le indagini sulle Darknet, facendo approvare recentemente un'aggravante speciale dal legislatore: l'utilizzo di sistemi di anonimizzazione".