Display fatti di pura acqua e aria, addio ai transistor

Display ecologico che usa acqua al posto dei transistor e aria al posto della retroilluminazione. Non sostituirà mai gli LCD, ma potrebbe servire per insegne e piccola segnaletica.

Avatar di Alberto De Bernardi

a cura di Alberto De Bernardi

Acqua al posto dei transistor, aria al posto della retroilluminazione, CCFL o LED che sia. È questo il risultato a cui sono giunti alcuni ricercatori dell'Università di Aalto (Finlandia). Il principio fisico su cui si basa il display - se così si può chiamare - è lo strano rapporto di amore/odio tra acqua e una superficie altamente idrofobica opportunamente sagomata con una serie regolare di micro asperità.

In condizioni normali l'acqua scivola letteralmente sulla superficie sottostante, sfiorandola appena. Le piccole asperità sulla superficie dello strato idrofobico, delle dimensioni di appena 10 micrometri e ricoperte da un altrettanto minuscolo filamento, sono infatti in grado di intrappolare piccole bolle d'aria che tengono, per così dire, asciutto il fondo della superficie.

Utilizzando semplicemente un getto d'acqua ben focalizzato, è possibile cambiare lo stato della superficie da asciutto a bagnato, nonostante l'intera superficie rimanga sempre e interamente immersa in acqua. Le parti asciutte, o le bolle d'aria se si preferisce, vengono viste in modo diverso rispetto alle parti bagnate, e questo consente di scrivere.

Il getto d'acqua funge in un certo senso da testina di stampa, con la differenza che l'operazione è reversibile, come accade per l'eccitazione di un transistor di un display, e l'acqua è leggermente più economica dell’inchiostro per stampanti.

Si tratta di una tecnologia che, evidentemente, non sostituirà quella LCD per schermi TV e cellulari, viste le dimensioni e i tempi di reazione caratteristici di un sistema idro-meccanico come questo. Potrebbe però avere sbocchi interessanti nel digital signage.