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DVB-T2: il nuovo digitale terrestre che affascina e spaventa

Che cos'è il nuovo standard DVB-T2? Sul digitale terrestre il Governo ha già previsto una roadmap ma per ora si parla solo di decoder e TV.

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Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Pubblicato il 15/03/2015 alle 09:57 - Aggiornato il 05/04/2016 alle 10:35

DVB-T2 è il nuovo standard del digitale terrestre che tutti i decoder dovranno supportare da luglio 2016. Oggi la tv digitale terrestre si affida alla prima versione (DVB-T) e come molti ricorderanno la transizione dall'analogico avvenuta il 4 luglio 2012 fu alquanto traumatica. A differenza di altri paesi noi siamo totalmente sbilanciati sulla trasmissione via etere. In Germania risolsero tutto in una notte, banalmente perché il 90% dei telespettatori si affida al cavo. Nel Nord Europa il proliferare di antenne poi disturba lo skyline delle città.

Digitale terrestre nel mondo

Digitale terrestre nel mondo

Ecco spiegato il timore che circonda il DVB-T2: dovremo fare un altro switch-off? Sì purtroppo, in un futuro lontano toccherà spegnere il vecchio sistema per passare al nuovo - di sicuro dopo il 2020/2022 quando altre frequenze (700 Mhz) verrano cedute al wireless broadband. Il decreto

Milleproroghe approvato il 31 dicembre 2014 ha rimandato comunque ogni obbligo riguardante il DVB-T2, almeno a livello di dispositivi. Le associazioni dei consumatori e i responsabili dell'industria hanno convinto il Governo a posticipare al primo luglio 2016 la vendita obbligatoria di decoder DVB-T2 e al primo gennaio 2017 quella di TV con le apparecchiature integrate di nuova generazione. Il problema – per altro irrisolto – riguarda però il codec da abbinare a questa tecnologia: H.264/MPEG4 oppure H.265/HEVC?

Si tratta di formati di compressione capaci di condizionare efficienza, qualità e altri parametri fondamentali. L'H.264 è maturo, fa meglio del MPEG2 di circa il 50% ed è già impiegato ad esempio dai Blu-Ray. L'H.265 invece è la sua evoluzione, fa ancora meglio e supporta già l'Ultra HD in tutte le sue declinazioni.

Confronto tra DVB-T e DVB-T2

Confronto tra DVB-T e DVB-T2

Se si considera che per supportare l'uno o l'altro ci vuole hardware specifico si può capire come la scelta possa pesare molto su mercato, industria e consumatori. Marcello Berengo Gardin, vice presidente del consiglio direttivo di HD Forum Italia, intervistato da Tom's Hardware ammette che il buon senso direbbe di puntare sull'H.265/HEVC. Per altro già il prossimo anno potremo disporre di una versione più stabile, evoluta e pronta per il mercato di massa.

Il DVB-T2 in sinergia con i codec di nuova generazione permetterà di godere di una maggiore qualità video, rendere più efficiente l'uso delle frequenze a disposizione (lato broadcaster) e ridurre il rischio interferenze. I dati ufficiali indicano a spanne un incremento prestazionale da 24 Mbit/sec (DVB-T) a 45.5 Mbit/sec (DVB-T2), che insieme a una compressione video migliore consentirà agli operatori televisivi di trasmettere più canali con maggiore qualità usando le medesime risorse.

codec

Codec

Ad esempio oggi un solo MUX (multiplex) è in grado di ospitare 5/6 canali in qualità standard o al massimo 2 canali HD 720p. Secondo OFCOM il DVB-T2 con codec H.264 consentirebbe la trasmissione di 4 canali HD 720p (o 1080i). Un ulteriore transizione al codec H.265 porterebbe il numero dei canali HD 720p a 11 oppure in alternativa cinque canali 1080p. Insomma, c'è tutto da guadagnare, ma allo stesso tempo è richiesto un impegno gravoso.

I produttori di TV e decoder devono integrare i chip compatibili ed essere certi dello scenario che li attende; i broadcaster devono mettere in preventivo il cambio di attrezzature (videocamere, banchi compressione, impianti, etc.). Oggi molti televisori nei negozi sono già compatibili con il DVB-T2 ma non con il codec HEVC. E non basterà un aggiornamento software per risolvere il problema; ci vogliono proprio i chip specifici. Ad ogni modo non è un grande problema: a tempo debito sarà sufficiente acquistare un decoder esterno. Oppure disponendo di un TV con kit hardware di aggiornamento - inziano a vedersene anche in fascia media - sarà sufficiente sostituire il vecchio modulo con uno nuovo.

Solo in ambito console (Xbox One e PS4) si è parlato della possibilità di gestire i codec via software senza dover attendere nuove versioni, ma il pacchetto hardware/software in questione è più flessibile (e potente) rispetto a quello di un televisore di fascia media.

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