Elettrosmog Wi-Fi oltre i limiti sui treni Frecciarossa e Italo

Il Codacons suona l'allarme sulle emissioni elettromagnetiche dei sistemi Wi-Fi dei treni Frecciarossa e Italo. In base ai test sul campo sono fuorilegge e pericolosi per la salute. Depositati esposti presso le Procure della Repubblica di Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze, i Ministeri dell’Ambiente e della Salute e all’Arpa.

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a cura di Dario D'Elia

Il Codacons sostiene che sui treni Frecciarossa e Italo le emissioni elettromagnetiche dei sistemi Wi-Fi delle carrozze siano al si sopra dei limiti di legge. In base a una serie di accurate misurazioni un team di tecnici specializzati in elettrosmog ha scoperto che sui treni italiani ad alta velocità gli apparati wireless sono senza controllo.

"In particolare le misurazioni, relative al campo magnetico e a quello elettromagnetico, sono state eseguite sul treno 9655 Frecciarossa delle ore 19:00 in servizio tra Milano e Roma e sul treno Italo 9940 delle ore 13:55 in servizio tra Roma-Ostiense e Milano-P.Garibaldi", sottolinea la nota dell'associazione dei consumatori.

Entrando nei dettagli del test sul Frecciarossa si è scoperto che i valori registrati nell'intervallo di tempo tra le ore 19:21 e le ore 19:32, hanno raggiunto il picco di 5,56 microTesla. I valori relativi al campo elettromagnetico in banda UHF tra le ore 21:19 e le ore 21:38 hanno raggiunto il picco di 4,65 V/m e non sono scesi al di sotto di 1,5 V/m. Tali misurazioni si chiamano "valori di immissione", ossia l'immissione dovuta a tutte le sorgenti di inquinamento magnetico presenti nella posizione dalla quale si effettuano le rilevazioni.

Elettrosmog italiano

"Sommando le due misurazioni, si ottiene che l'inquinamento al campo magnetico a 50 Hz e quello al campo elettromagnetico in banda UHF superano mediamente del 60,4% i limiti massimi fissati dalla legge italiana per quanto concerne i livelli di attenzione, ossia quelli che non devono essere superati in quei luoghi dove le permanenze sono prolungate (come appunto su un treno)", sostengono i tecnici Codacons.

Per quanto riguarda Italo i valori relativi al campo magnetico, registrati nell'intervallo di tempo tra le ore 14:43 e le ore 17:14, hanno raggiunto picchi pari a 33,48 microTesla. Non è stato possibile invece procedere alla misurazione del campo elettromagnetico in banda UHF, poiché "sulla tratta oggetto di rilevazione l'accesso al servizio Wi-Fi, sebbene installato, al momento non risultava attivo". In ogni caso solo di campo magnetico si è registrato un supermento medio dei livelli dei valori di attenzione del 272%.

"I dati registrati appaiono ancor più gravi se si considerano i limiti previsti dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che ha inserito i campi magnetici come possibilmente cancerogeni quando superano il livello di 0,4 microTesla", ha aggiunto il Codacons. "In particolare i minori, come risulta anche da una circolare del Ministero dell'Ambiente, sono i soggetti più colpiti dalle onde elettromagnetiche, e quelli per i quali occorrono misure restrittive tese a tutelarne la salute".

Le stime quindi indicano un superamento dei limiti per Frecciarossa e Italo rispettivamente del 588% e 6800%. Il Codacons ha deciso di depositare un esposto alle Procure della Repubblica di Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze, ai Ministeri dell'Ambiente e della Salute e all'Arpa. La richiesta è di  disporre la disattivazione del Wi-Fi su tutti i treni nelle tratte in cui vengono superati complessivamente i limiti fissati dalla legge e intervenire in ogni modo per ottenere il rispetto delle soglie massime. "L'associazione ha inviato la perizia anche a Trenitalia e Ntv, al fine di consentire alle due società di presentare le loro osservazioni", conclude il comunicato ufficiale dell'associazione.