Ex capo di Google lavora da anni alla creazione di armi volanti

Eric Schmidt, ex CEO di Google, sviluppa droni militari progettati per attacchi kamikaze, ed è riuscito a tenere l’iniziativa segreta fino a poco tempo fa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha discretamente avviato una nuova startup di droni militari negli Stati Uniti e in Ucraina, chiamata White Stork. Forbes ha riportato il progetto questo mese, rivelando che Schmidt ha assunto il ruolo di consulente e finanziatore della difesa in Ucraina. La società, formalmente fondata lo scorso agosto, sta sviluppando droni con intelligenza artificiale per il targeting visivo, capaci di operare in ambienti senza segnale GPS a causa di disturbi. Il progetto include macchine da usare per attacchi kamikaze, che terminano cioè con la distruzione del drone stesso. 

Schmidt ha sostenuto l’uso dei droni contro le forze russe in Ucraina, e considerato le notizie odierne quelle dichiarazioni assumono un valore nuovo e non sembrano più del tutto disinteressate. L’ex dirigente di Big G ha anche sottolineato più volte l'importanza dei droni "kamikaze" come risposta alle superiori capacità di guerra elettronica russe. Non aveva mai reso noto, tuttavia, la sua partecipazione in White Stork, una società che sviluppa e produce questo tipo di drone militare. 

Schmidt, già attivo nella sicurezza nazionale statunitense, ha recentemente canalizzato fondi in un acceleratore di startup ucraino e firmato un articolo dove si sottolinea la necessità per l'Ucraina di vincere la "guerra delle startup" con nuovi sistemi e software.

Un drone kamikaze, anche noto come "suicide drone" o drone suicida, è un tipo di drone progettato per essere utilizzato in modo autodistruttivo. A differenza dei droni convenzionali che ritornano alla base dopo l'operazione, i droni kamikaze sono progettati per impattare il loro obiettivo, distruggendosi nell'esplosione. Questi droni sono spesso impiegati in situazioni in cui un attacco mirato è necessario, e la loro natura "suicida" li rende particolarmente adatti per missioni in cui la precisione è cruciale. 

Nelle mani di un operatore esperto con diversi mesi di addestramento, questi droni volano così velocemente che sono quasi impossibili da abbattere", ha scritto Schmidt.