La morale è sempre la stessa: che stiate cercando lavoro o meno, state attenti a cosa scrivete su Internet, perché anche se è passato molto tempo e se non vi ricordate di alcuni avvenimenti, purtroppo la Rete ricorda tutto, e chi sa cercare trova sempre qualcosa.Il 27% delle imprese ha dichiarato che nei prossimi due anni utilizzerà sempre di più la Rete globale per scovare i candidati da assumere. I rimanenti non si limiteranno comunque ai curricula: 54% non userà sistematicamente Internet, ma lo farà saltuariamente.
Per evitare problemi meglio tutelare la privacy e non lasciare pubblico il profilo di Facebook
In particolare, è sempre meglio evitare di esprimersi in opinioni negative sul datore di lavoro, discussioni in cui si svelano dati aziendali riservati, dichiarazioni razziste e discriminatorie, consumo di alcol e droghe, inesattezze sulle proprie competenze e sui titoli di studio e immagini non appropriate. Da evitare, inoltre, alzate d'ingegno tipo: "Tra un anno mi trasferisco in Giamaica". È passata alla storia la vicenda dell'ingegnere che non è stato assunto perché aveva scritto questo sogno probabilmente irrealizzato su un forum.
Qualcuno si starà chiedendo se questa procedura seguita dalle aziende sia legale. Non sono legali, e sono perseguibili penalmente, lo stalking e la violazione della privacy, quindi se il futuro datore di lavoro vi obbliga a consegnargli i dati di accesso alla vostra pagina di Facebook (Facebook fa il lifting alla pagina del tuo profilo) sta commettendo un reato. Però la consultazione di tutto quello che è pubblico è lecita, quindi è meglio non lasciare pubblico il profilo di Facebook e non esporsi troppo nei forum ad accesso libero o in qualunque sito i cui commenti siano in chiaro e raggiungibili con una ricerca in Google.