Fibra ottica fino a 100 volte più veloce? Basta far ruotare la luce a spirale!

Alcuni ricercatori sono riusciti a incrementare di 100 volte la quantità di dati trasmissibile attraverso le fibre ottiche, formando vere e proprie "spirali" di luce.

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a cura di Alessandro Crea

Con la sempre crescente quantità di dati trasmessi quotidianamente nel mondo attraverso Internet, avere una banda sufficiente sta diventando cruciale, così in molte parti del mondo si studia il modo di aumentare la quantità di dati trasmissibili su fibra ottica. Uno dei lavori più interessanti arriva dall'Australia, dove un team di ricerca del Royal Melbourne Institute of Technology ha trovato un modo per aumentare esponenzialmente la quantità di dati trasmissibili tramite fibra: si parla di un incremento di circa 100 volte.

La fibra ottica utilizza gli impulsi di luce per trasmettere informazioni a velocità elevatissima da un capo all'altro dei cavi, ma attualmente si sfrutta il "colore" e l'orientamento delle onde luminose come mezzi per trasmettere le informazioni. Un sistema secondo i ricercatori poco efficace perché non sfrutta l'intero potenziale della fibra. Il team ha dunque pensato invece di far ruotare la fonte di emissione degli impulsi di luce, fino a formare vere e proprie spirali luminose.

In questo modo si è riusciti a sfruttare una sorta di "terza dimensione" che ha permesso di trasmettere molte più informazioni. "Più si riesce a sfruttare il momento angolare più informazioni si possono trasmettere" ha spiegato Min Gu, uno dei ricercatori australiani.

In realtà la novità non consiste nel far ruotare gli impulsi luminosi così da aumentare la quantità di dati trasmessi, ma nello sviluppo di un ricevitore in grado di interpretare queste spirali di luce, recuperando così i dati stessi, altrimenti illeggibili.

Questa tecnologia inoltre ha un vantaggio niente affatto secondario: per essere messa in pratica non richiede l'aggiornamento delle attuali infrastrutture ma può essere anzi facilmente applicata a quelle in uso. I rilevatori precedenti erano "delle dimensioni di un tavolo da pranzo", ma il nuovo è spesso quanto un capello umano. "Potremmo produrre il primo chip in grado di rilevare le informazioni nella spirale e utilizzarlo per le comunicazioni mobile", ha concluso Gu.