Giove gigante infernale: suoni spettrali e tempeste immonde

La NASA ha raccolto altre informazioni dalla sonda Juno in missione su Giove: suoni spettrali, tempeste con diametro di mille chilometri e molto altro.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La ionosfera di Giove emette suoni dolci e spettrali. Potete ascoltarli nel nuovo video pubblicato su YouTube dalla NASA, che riportiamo in questa notizia. Se possiamo sentirli è grazie agli strumenti della missione Juno, che durante uno dei passaggi ravvicinati ha raccolto questa emozionante testimonianza.

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Crediti: NASA/SWRI/MSSS/Gerald Eichstädt/Seán Doran

Confrontando i dati con quelli raccolti lo scorso 2 febbraio si vede inoltre nello spettrogramma che la densità di plasma è cresciuta rispetto al passaggio precedente.

Nella nota ufficiale l'Agenzia Spaziale spiega che i toni tratteggiano la densità elettronica, e sono probabilmente associati a un'interazione tra il veicolo spaziale e le particelle cariche nella ionosfera gioviana. Al momento non sappiamo ancora quale sia la fonte esatta di questi suoni - che è argomento di studio.

Curioso il fatto che se un essere umano stesse sorvolando Giove probabilmente non sentirebbe nulla perché le frequenze sono nell'ordine dei 150 kHz, troppo alte perché il nostro orecchio possa captarle.

I suoni non sono l'unico "bottino" raccolto da Juno nel corso dell'ultimo passaggio ravvicinato. La camera JunoCam come sempre ha svolto un lavoro egregio, che ha permesso agli scienziati di raccogliere informazioni preziose come la presenza di cicloni polari con diametri di mille chilometri, sistemi di tempeste che si spingono in profondità, e un campo magnetico circa 10 volte quello terrestre.

This image shows Jupiter's south pole, as seen by NASA's Juno spacecraft from an altitude of 32,000 miles (52,000 kilometers)  The oval features are cyclones, up to 600 miles (1,000 kilometers) in diameter

Questa immagine mostra il polo sud di Giove ripreso da un'altitudine di 52.000 chilometri. Le figure ovali sono tempeste con diametro fino a 1.000 chilometri. Crediti: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Betsy Asher Hall/Gervasio Robles

Altra sorpresa è stata regalata dal Juno Microwave Radiometer (MWR), che misura il flusso della radiazione elettromagnetica emessa dalla superficie per effetto della sua temperatura. La sua azione parte dallo strato esterno di nuvole di ammoniaca e arriva fino a quelli più interni, a circa 550 chilometri. Emerge che la presenza di ammoniaca è variabile e sembra aumentare negli strati più interni.

Ne approfittiamo per riportare nella galleria qui sotto alcune delle spettacolari immagini scattate dalla JunoCam. Le trovate tutte in alta risoluzione e con esaustive spiegazioni sulla pagina ufficiale della NASA.


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