Gli anni gloriosi di Commodore rivivono in un docufilm

Nel capoluogo pugliese un gruppo di appassionati riporta alla luce i gloriosi anni del Commodore, per mostrare ai nostalgici e nuove generazioni le origini di un oggetto di culto per la cultura geek. Anche con un documentario annesso!

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a cura di Andrea Balena

Abbiamo lo sguardo talmente rivolto al futuro della tecnologia che spesso ne dimentichiamo la storia. Quello che è rivoluzionario oggi può diventare obsoleto domani e finire ben presto nel dimenticatoio. Negli ultimi quarant'anni la corsa alla novità tecnologica ha mietuto molte vittime, ovvero aziende un tempo innovative che poi - come Commodore - per un motivo o per l'altro hanno chiuso i battenti.

Dal 2012 i membri di Apulia Retrocomputing sono dediti a raccogliere pezzi tecnologici di ogni forma e dimensioni provenienti dal passato e rimetterli a nuovo, con lo scopo di preservarli e mostrarli alle nuove generazioni. Come recita il loro depliant "La preservazione è propedeutica alla divulgazione delle conoscenze acquisite", che non a caso è stato il leitmotiv della conferenza da loro gestita la scorsa domenica nello Spazio Murat, a Bari.

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La storia del PC raccontata si è incentrata sul ri-presentare al pubblico la gloriosa linea dei Commodore, un pezzo di storia dei computer degli anni '80 e che più di tutte le marche del periodo ha plasmato il mercato e il pubblico di riferimento degli Home Computer. Tutti i modelli principali creati dall'azienda sono stati esposti, accompagnati da descrizioni e breve storia. Colpisce la loro forma, assurdamente grossi e agli antipodi rispetto a quanto siamo abituati oggi, ma allo stesso tempo affascinano le soluzioni di design hardware, specialmente per l'epoca.

C64

A presentare c'era Stefano Ferilli, docente del Dipartimento di Informatica all'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", che ha ben illustrato il percorso della società americana fondata e capitanata da Jack Tramiel nel competitivo mercato tecnologico di fine anni '70, le sue conquiste ma soprattutto quanto i modelli VIC-20 e Commodore 64 siano riusciti più di altri a cambiare l'immagine dei computer nella società.

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Il pezzo forte della conferenza è stata la prima proiezione esclusiva di The Commodore Wars: Growing the 8 bit Generation, un documentario del 2016 sulla storia del Commodore, con interviste esclusive e chicche sul mercato dell'epoca.

Commodore

Il documentario si concentra in particolare su Jack Tramiel, fondatore della compagnia e fautore del grande successo che questa ebbe all'inizio di quel decennio, grazie alle sue forti intuizioni e la sua testardaggine. Viene esplorato l'ambiente di lavoro dentro l'azienda, le relazioni tra i dipendenti e le sue figure chiavi come Chuck Peddle (creatore del microprocessore 6502 alla base dei Commodore), senza tralasciare di raccontare come Tramiel fosse un implacabile squalo degli affari.

Un grande pregio del docufilm è non essere troppo di parte: insieme alla Commodore c'è anche spazio per la giovane Apple di Steve Jobs, che dette inizio alla rivoluzione con l'Apple II, oppure alla diretta rivale britannica Sinclair con la sua linea dei ZX. Una parentesi molto interessante è stata data ai "figli del Commodore", ovvero tutti quei ragazzini geek che grazie alla programmazione diretta offerte dalle macchine di Tramiel hanno cominciato a sviluppare videogiochi e a metterli in vendita.

Presentazione

Con la fine del documentario si conclude anche la conferenza. Si è dimostrata una esperienza unica non solo per ricordare un'icona della tecnologia, ma anche per insegnare ai molti giovani presenti in sala (sicuramente numerosi studenti di Informatica) le origini di ogni apparecchio tecnologico che oggi riusciamo a portarci in tasca.


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