Golden Power potenziato per i contratti 5G (e non solo) che riguardano infrastrutture critiche

Il Governo potenzia il Golden Power per salvaguardare cybersecurity nazionale e infrastrutture critiche legate al settore TLC.

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a cura di Dario D'Elia

La cybersicurezza delle infrastrutture 5G, e delle telecomunicazioni in genere, sarà garantita d'ora in poi da un "Golden Power" potenziato. Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato infatti un decreto legge "recante modifiche alla disciplina sostanziale e procedurale in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni".

Nello specifico si parla della possibilità per il Governo di imporre prescrizioni, limitazioni o condizioni alle imprese per salvaguardare gli interessi nazionali legati alla difesa e alla sicurezza. In caso di contratti di collaborazione o accordi con aziende straniere extracomunitarie – sempre che si tratti di settori critici – entro 10 giorni dovrà essere notificato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ogni dettaglio informativo, appunto per consentire l'eventuale esercizio del potere di prescrizione o veto. Dopodiché la Presidenza avrà 45 giorni per esprimersi.

Il decreto-legge sul Golden Power prevede, nel caso di mancata notifica, una sanzione amministrativa che può arrivare al doppio del valore dell'accordo commerciale e comunque non inferiore all'1% dello stesso. Il Governo inoltre potrà richiedere, in caso di criticità, il ripristino della condizione iniziale.

Previsto poi un prossimo disegno di legge definito di concerto da Ministero dell'Economia, Agid e Intelligence per gli standard di cybersecurity da rispettare in relazione alla sicurezza nazionale. Le aziende pubbliche e private dovranno non solo fornire ogni informazione relativa alle loro reti e adottare procedure di controllo e risposta in collaborazione con l'Agenzia Digitale.