Google Car con Ubuntu Linux, pinguini al volante!

Google ha scelto Ubuntu come sistema operativo per le auto senza pilota.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'auto senza pilota di Google usa Ubuntu Linux, in una versione rivista e corretta appositamente. Lo hanno spiegato i rappresentanti dell'azienda in occasione della Embedded Linux Conference 2013, dove sono state mostrate anche le novità di Self-Driving, il sistema di guida automatico in salsa Google.

Nuovo punto messo a segno per Linux, quindi, che è presente tra l'altro anche sulle auto senza pilota sviluppate da Mercedes (Chi comprerà le Mercedes che si guidano da sole?). Della partita fanno parte anche altri produttori di auto, come per esempio Volvo (Auto senza pilota anche in Europa grazie a Volvo) e Nissan (L'auto che si guida da sola arriva nel 2020. Sarà una Nissan), e non mancano progetti indipendenti - il più avanzato al mondo è proprio italiano.

Un pinguino? Prima c'era un nero ma lo fermavano di continuo (J.)

Il video mostra la presentazione tenuta da Andrew Chatman, e come Google abbia modificato Ubuntu per renderlo un sistema operativo per automobili. Il punto di partenza è che il 93% degli incidenti stradali è causato da errori umani, e quindi la tecnologia può essere determinante per ridurre il numero incredibilmente alto di vittime che si registra ogni anno.

E poi c'è il fatto che molti di noi passano centinaia, se non migliaia di ore al volante nel corso di una vita. Miliardi e miliardi di ore ogni anno, se sommiamo tutte le persone, "e non lo facciamo nemmeno bene", afferma Chatman – riferendosi appunto ai numerosi incidenti. Poi nel 2009 è arrivata Google, e tutti abbiamo guardato ammirati alla prima auto che poteva muoversi da sola, e da allora le ricerche in tale direzione si sono moltiplicate. Non che prima non ce ne fossero, ma forse i produttori di auto hanno accelerato per evitare un sorpasso a destra da parte di un concorrente del tutto inaspettato.

L'approccio alla guida intelligente segue poi un doppio binario: da una parte bisogna rendere intelligente l'auto, ma dall'altra bisogna fare lo stesso con le strade. Perché anche il più avanzato dei veicoli non potrà muoversi molto velocemente se non sa cosa c'è dietro l'angolo; ma se ci sono sensori anche lungo le strade, negli edifici, addosso alle persone allora le cose possono cambiare. Google sta quindi lavorando anche su quell'aspetto, e in questo senso si rivelano molto utili i dati raccolti con Street View e Street Maps.

La presentazione di Google ci dice, se qualcuno ne avesse bisogno, che stiamo vivendo in tempi entusiasmanti – pure con tutte le preoccupazioni che porta con sé questa ondata di progresso, a proposito per esempio di privacy e sicurezza. In pochi però avrebbero potuto prevedere che sarebbe stato un pinguino a guidare le nostre auto.