Google difende Android: innocenti fino a prova contraria

Google apre un'istanza in tribunale, perché vuole che Android sia dichiarato libero dai brevetti posseduti da Rockstar.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google ha deciso di rispondere all'attacco del consorzio Rockstar (Microsoft e Apple alleate per colpire e affondare Google), con una controdenuncia. L'obiettivo è portare un giudice ad affermare che né Google né i produttori Android violano i brevetti posseduti da Rockstar.

Parliamo di circa 6000 brevetti che passarono di mano nel 2011 e che oggi sono appunto sotto il controllo di Rockstar. Quest'ultimo è un consorzio che riunisce Apple, Microsoft, Sony, BlackBerry, EMC ed Ericsson. Almeno un nome sembra comunque fuori posto, visto che questa squadra sembra determinata a colpire gli OEM Android e Google: ma forse per Sony si tratta di un gioco a somma zero.

Nella sua denuncia Google descrive l'operazione di Rockstar come il tentativo di "danneggiare la piattaforma Android e compromettere i rapporti tra Google e gli OEM Android". Una posizione che si rafforza con il fatto che "Rockstar non fa alcun prodotto, né sfrutta alcun brevetto" – scrivono gli avvocati di Google. "Usano un team d'ingegneri per esaminare i prodotti degli altri alla ricerca di qualcosa da usare per chiedere diritti sui brevetti, sotto la minaccia di una procedura legale".

Insomma, secondo Google Rockstar sarebbe un vero e proprio "patent troll", ma per gli avvocati di Rockstar è tutto normale. I brevetti sono tanti e coprono praticamente ogni campo, quindi non c'è da sorprendersi. Può darsi però che Rockstar stia navigando in cattive acque: lunedì Bloomberg ha spiegato che il gruppo ha già venduto alcuni brevetti e sta pensando di venderne altri. Forse non hanno ottenuto granché dalle licenze, e questa campagna aperta contro Android potrebbe essere l'ultima disperata mossa.

Naturalmente i membri del consorzio hanno le risorse necessarie per tenere in piedi un procedimento molto a lungo, ma vorranno farlo?