Google e Twitter garantiscono massima tutela della privacy

Google e Twitter hanno spiegato le loro politiche di gestione della privacy degli utenti. Google consegna foto, video, mail e altro agli enti governativi solo a fronte di regolare mandato di perquisizione. Twitter soddisfa circa la metà delle richieste di cancellazione di contenuti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

In occasione del Data Privacy Day Google ha spiegato tramite il blog ufficiale come gestisce i dati degli utenti davanti ad eventuali richieste da parte di enti governativi e intelligence. Twitter ha invece condiviso il Transparency Report, con il punto semestrale del numero di richieste di rimozione di dati e relative motivazioni.

L'obiettivo della giornata era quello di tenere alta l'attenzione sulla tutela della privacy degli utenti di Internet. La navigazione sul web infatti è ormai un'attività che riguarda la stragrande maggioranza della popolazione, che più o meno consapevolmente affida ai big dell'hi-tech una montagna di informazioni personali.

Google a difesa della privacy

Il colosso di Mountain View ha colto l'occasione per fare un paio di puntualizzazioni importanti. Innanzi tutto Google, insieme agli altri membri della Digital Due Process, sostiene che tutti i dati personali che circolano in Rete debbano essere considerati come quelli cartacei. Ne segue che mail e documenti vari dovrebbero beneficiare della stessa tutela giuridica e legislativa. Google ha ribadito quindi la richiesta dell'associazione di modificare le normative statunitensi come l'Electronic Communications Privacy Act, che è stato varato negli anni 80 e ormai dovrebbe essere svecchiato con un intervento sostanziale.

Google assicura inoltre che l'ufficio deputato a gestire le richieste inoltrate dai governi per l'ottenimento di informazioni personali relative agli utenti respinge tutte quelle che non sono adeguatamente circostanziate, o che non sono accompagnate da un regolare mandato di perquisizione. Nei casi in cui poi la legge lo consente Google preferisce contattare gli utenti e lasciare che siano direttamente loro a gestire i dati.

"È importante per le forze dell'ordine perseguire attività illegali e mantenere la sicurezza pubblica. Google rispetta la legge e non vuole che i suoi servizi siano usati in modo illecito. Tuttavia è importante applicare pedissequamente le leggi che proteggono gli utenti dalle richieste troppo generaliste" ha scritto il capo dell'ufficio legale David Drummond.

Da ricordare inoltre che con cadenza regolare viene pubblicato online il Transparency Report che include le informazioni relative alla quantità e alla tipologia di richieste di rimozione di contenuti provenienti da governi e aziende. L'ultimo è della scorsa settimana e riguarda il secondo semestre del 2012. Nel periodo in questione Google ha ricevuto 8438 richieste dagli enti statunitensi, oltre il 6 percento in più rispetto al primo semestre del 2012. A livello globale le richieste sono state 21.389, in crescita del 2 percento.

Alcuni dati del transparency report di Twitter

Un resoconto analogo è quello pubblicato da Twitter, che ha comunicato di avere ricevuto 1.858 richieste di informazioni personali, 46 richieste di rimozione di contenuti da parte del governo, e 6.646 segnalazioni di violazione di copyright.

Rispetto al primo semestre dell'anno il numero di richieste di rimozione di contenuti da parte del governo è aumentato in modo esponenziale, mentre le segnalazioni di violazione di copyright sono diminuite. Di quelle pervenute il social network ha dato seguito al 45,3 percento.

L'azienda ha ribadito l'importanza della trasparenza verso gli utenti. Lo stesso impegno che viene chiesto a Microsoft dalle numerose associazioni che hanno sottoscritto nei giorni scorsi la lettera aperta relativa a Skype.