I bollini Vista Capable hanno salvato Intel

La class action sulle certificazioni hardware di Windows Vista fa finalmente chiarezza sulla storia dei requisiti minimi

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a cura di Dario D'Elia

Se Microsoft non avesse concesso ai chipset Intel 915 il bollino "Windows Vista Capable", il colosso di Santa Clara avrebbe perso miliardi di dollari. Oggi, grazie alla class action sulle certificazioni hardware di Vista, i consumatori di tutto il mondo stanno scoprendo che il mancato supporto dell'interfaccia Aero e di tante altre funzioni, su piattaforme comunque certificate, è il frutto di un compromesso tra Microsoft e Intel.

In pratica, prima del lancio di Vista, nel gennaio del 2007, i magazzini Intel erano pieni della linea chipset 915. Nel mailing intercorso tra il CEO di Intel, Paul Otellini, e la dirigenza Microsoft, gli avvocati dell'accusa avrebbero rilevato la dinamica dello "sciagurato" accordo. In pratica, pur di salvaguardare le vendite Intel, Microsoft avrebbe accettato il rischio di confondere i consumatori con certificati "Vista capable" - di fatto incompatibili con una funzione chiave come Aero.

In una mail spedita da Jim Allchin, responsabile piattaforme Microsoft, al CEO Steve Ballmer, la questione appare piuttosto chiara. "Credo che confonderemo i clienti con il programma Capable. Gli OEM diranno che una macchina è compatibile e i clienti crederanno che sarà in grado di supportare tutte le funzioni chiave di Vista… Dobbiamo evitare la confusone. È uno sbaglio per i clienti", si legge sul documento ufficiale.

A pagarne le conseguenze anche Hewlett-Packard. All'epoca fece un consistente investimento per aggiornare l'hardware grafico dei suoi prodotti, in modo da soddisfare le esigenze della certificazione Vista. Il successivo abbassamento dei requisiti minimi, però, rimise completamente in discussione la strategia, privando l'azienda di una linea di prodotti low-end competitiva.