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a cura di Elena Re Garbagnati

La NASA ha condotto ieri il test finale per qualificare i paracadute per l'atterraggio della navicella spaziale Orion destinata a trasportare equipaggi umani sulla Luna e oltre. Un passaggio di fondamentale importanza per la buona riuscita delle missioni a cui è destinata e per l'incolumità degli astronauti.

La navicella Orion per la precisione dispone di 11 paracadute divisi in quattro serie. Il primo set è costituito da tre paracadute che agiscono durante l'ingresso in atmosfera. Passata questa fase critica si dispiegano altri due paracadute che hanno l'obiettivo di stabilizzare e rallentare il veicolo spaziale. Successivamente, vengono aperti tre paracadute pilota che hanno la funzione di sollevare e far aprire correttamente i tre paracadute principali. La complessità di questo sistema è altissima, basti pensare che bisogna dispiegare circa 16.000 metri di cavi e poco meno di 10.500 metri quadri di superficie.

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Orion test finale con i paracadute. Crediti: James Blair / NASA

Nel test di ieri una capsula di test (non la vera Orion) è stata espulsa dalla stiva di un velivolo C-17 che volava oltre i 10mila chilometri di altitudine, per verificare che il complesso sistema di cannoni simili a mortai e dispositivi pirotecnici aprisse gli 11 paracadute nella precisa sequenza che è stata programmata, così da ottenere una discesa lenta e un atterraggio sicuro. In tutto la discesa è durata circa 10 minuti e il sistema ha rallentato la capsula dalla velocità di circa 480 Km all'ora a circa 32 Km all'ora.

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Il sistema di paracadute della navicella spaziale Orion. Crediti: NASA

Nel corso del test sono stati raccolti moltissimi dati che verranno passati al setaccio nelle prossime settimane. Le prime indicazioni generali che hanno dato i responsabili sono che quest'ultima prova è stata un successo e la capsula di test è atterrata senza problemi allo U.S. Army's Yuma Proving Ground in Arizona.

Mark Kirasich, responsabile del programma di Orion, ha spiegato che i tecnici stanno "lavorando duramente non solo per assicurarsi che Orion sia pronta a portare gli astronauti più lontano di quanto lo siano stati prima, ma per assicurarsi che tornino a casa sani e salvi. [...] il sistema di paracadute è complesso e i test ripetuti dei paracadute ci danno la certezza che saremo pronti per qualsiasi tipo di situazione di atterraggio".

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Crediti: NASA

L'astronauta NASA Randy Bresnik ha commentato durante la diretta della NASA Television che "se tutto va secondo programma siamo pronti per il volo". I paracadute per la prossima prova di volo senza equipaggio, la Exploration Mission-1, sono già installati sul veicolo che si trova presso il Kennedy Space Center.

Ricordiamo che Orion volerà per la prima volta con un equipaggio umano a bordo durante la Exploration Mission-2 (non prima del 2019), una missione della durata di due settimane che entrerà nell'orbita lunare, trasportata da un razzo Space Launch System della NASA. Nel progetto è prevista la successiva costruzione del Lunar Orbiting Platform Gateway  (una stazione spaziale in orbita attorno alla Luna) e ancora più in là nel tempo le missioni verso Marte.


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