IBM Nostradamus: entro cinque anni leggeremo il pensiero

Produrremo da soli l'energia domestica, non avremo più bisogno delle password e leggeremo nel pensiero: secondo IBM nei prossimi cinque anni il nostro modo di vivere verrà del tutto rivoluzionato. Saremo persino contenti di ricevere lo spam!

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a cura di Elena Re Garbagnati

A fine anno è tempo di fare la lista dei buoni propositi per il futuro. Ci ha pensato IBM, che ha stilato la top 5 delle innovazioni che cambieranno il nostro modo di vivere, di lavorare e divertirci nei prossimi cinque anni.

Tenendo conto delle tendenze sociali e di mercato, delle tecnologie emergenti e dei progressi tecnologici, Big Blue ha decretato che da qui al 2016 assisteremo a una rivoluzione senza precedenti. Alimenteremo le nostre case con l'energia elettrica che noi stessi produrremo, non useremo più le password, leggeremo nel pensiero e accoglieremo con gioia la posta indesiderata.

Le case saranno alimentate con l'energia cinetica, pedalate!

Un trasferimento della razza umana sull'Enterprise potrebbe sembrare meno rivoluzionario delle previsioni di IBM, tuttavia Big Blue ha fondato tutte le affermazioni su basi tecniche. Riguardo all'energia elettrica, il produttore stima che i progressi tecnologici relativi alle energie rinnovabili consentiranno ai singoli individui di raccogliere l'energia cinetica, che ora viene sprecata, e di sfruttarla per alimentare case, luoghi di lavoro e città.

Il principio alla base di questa visione è che tutto ciò che si muove ha il potenziale per creare energia. Le scarpe da corsa, le ruote della bicicletta, il calore emesso dal PC e l'acqua che scorre attraverso le tubature: tutto potrà essere usato per creare energia.

Un esempio pratico di sfruttamento dell'energia cinetica si ritrova già nel brevetto di Nokia "Piezoelectric Kinetic Energy Harvester", che consiste in un raccoglitore piezoelettrico di energia cinetica che è in grado di creare energia sfruttando il movimento fisico (rotazione e accelerazione) di alcuni componenti integrati in un cellulare.

La questione delle password è ancora più semplice, perché si rifà alla nostra struttura biologica, che è la chiave della nostra identità e che presto dovrebbe diventare lo strumento per salvaguardarla. Per prelevare contanti al Bancomat, per esempio, basterà guardare in un minuscolo sensore in grado di riconoscere i modelli esclusivi della retina dell'occhio. Fra gli altri dati biometrici che possono essere sfruttati ci sono i tratti somatici e i file vocali, che potranno essere combinati via software per costruire la propria password online. Il riconoscimento facciale è già disponibile oggi con alcuni prodotti Google ed è usato anche da Facebook.

Basta password finalmente!

Quella della lettura del pensiero suona francamente come una previsione poco credibile nell'immediato futuro: è vero che gli scienziati di IBM stanno conducendo ricerche su come collegare il cervello a dispositivi come computer o smartphone.

Da qui a dire che in cinque anni saranno diffusi i prodotti che attiveranno le chiamate interpretando i pensieri dei proprietari sembra un po' troppo. Non ci sarebbe da stupirsi, invece, se nei tempi indicati arriveranno i primi giochini e le prime applicazioni per l'intrattenimento.

I telefoni ci leggeranno nel pensiero

Al contrario è condivisibile la previsione secondo cui entro il 2016 il digital divide sarà solo un ricordo. Se le previsioni di mercato sono corrette, tra cinque anni ci saranno 5,6 miliardi di dispositivi mobili venduti, quindi l'80% della popolazione globale attuale possederà un prodotto usabile in mobilità. La chiave del cambiamento sarà ovviamente l'abbassamento dalla soglia di prezzo, che dovrebbe andare di pari passo con l'ampliamento delle reti di comunicazione.

L'ultima è invece una notizia che non a tutti piacerà. Le pubblicità indesiderate saranno così personalizzate e pertinenti che non saremo più in grado di distinguere lo spam dalla corrispondenza interessante. Per fortuna IBM ha previsto che anche i filtri anti-spam saranno così precisi che non saremo più disturbati da presentazioni indesiderate di prodotti o proposte di allungamenti, ingrandimenti o avance sessuali di qualsiasi genere. Insomma, la pubblicità ci ingannerà meglio, e sarà meno molesta solo perché ci verrà propinata in modo da rallegrarci nel vederla: una bella fregatura!