ICT italiano in una botte di ferro, che va a fondo

L'ultimo rapporto Assinform conferma la crisi del mercato ICT italiano: nel primo semestre si è registrato un -1,7% rispetto all'anno scorso. Gli ordinativi sono in peggioramento per il 25% delle piccole e delle medie. La riduzione della domanda IT potrebbe arrivare a un -2,8%.

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a cura di Dario D'Elia

Il mercato ICT italiano è in crisi nera: il primo semestre 2011 si chiude con un -1,7%, ma l'anno potrebbe chiudersi ancora più tristemente. L'ultimo rapporto Assinform, anticipato oggi a Milano dal presidente Paolo Angelucci sembra un bollettino di guerra. 

"L'IT italiano sta vivendo una forte crisi di mercato, che perdurerà nei prossimi mesi, con il rischio di ulteriore aggravamento. A fronte delle caratteristiche recessive della manovra finanziaria di agosto, infatti, siamo stati costretti ad aggiornare le stime sul trend del settore nell'anno, individuando un range che va da una riduzione della domanda IT di -1,2% nell'ipotesi più favorevole e a un -2,8% in quella pessimista", ha confermato Angelucci.

Chiediamo aiuto e clemenza

"Gli ordinativi sono in peggioramento per il 25% delle piccole e delle medie (rispettivamente il 23% e il 14% ad aprile), mentre sul fronte dell'occupazione la gravità della crisi si manifesta con un netto peggioramento del numero dei dipendenti per il 29% delle grandi imprese e il 25% delle medie (rispettivamente 5,6% e 14,3% ad aprile), mentre per i consulenti il peggioramento riguarda il 25% delle medie (ad aprile le medie si dividevano fra 57% stabile e 43% migliorato), mentre nelle grandi imprese riappare la voce molto peggiorato per quasi l'8%. Vale per tutte le categorie di imprese IT  uno stato di crescente indebitamento e l'aumento allarmante della voce crediti insoluti, in peggioramento per il 27% del campione, a fronte del 17,5% rilevato ad aprile".

Ma ci sarà almeno una buona notizia? No, l'unica via pare essere legata al Decreto Sviluppo: dovrebbe scommettere sulla digitalizzazione del paese. "Risorse non preventivate dell'asta sull'LTE impiegate per rilanciare i progetti di dematerializzazione della PA e generare nuovi investimenti delle imprese. Far partire realmente gli investimenti sulla banda ultralarga, privatizzazioni delle società pubbliche di ICT, pagamenti certi, aggregazione delle imprese per condividere servizi e infrastrutture avanzate, regole concorrenziali e trasparenti per garantire il ritorno delle investimenti in ICT", ha sottolienato Angelucci.

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Nello specifico sta crollando un po' tutto: l'hardware ha registrato un -4,1%, mentre il settore TLC un -2,7%. In positivo solo la banda larga (+5,2%), tablet (+347%), servizi a valore aggiunto mobili (+6,8%) e servizi a valore aggiunto fissi (+2,1%).

"Sulle previsioni dei mercati dell'IT e delle TLC per l'intero 2011 gravano le recenti revisioni al ribasso sui fondamentali macroeconomici del Paese. Per l'intero anno, ci si attende un calo del mercato aggregato delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi) compreso tra il -1,5 e il -4,1%. Per l'IT nel suo complesso (hardware software, assistenza e servizi) il calo atteso è più contenuto, tra il -1,2% e il -2,8%", sottolinea il comunicato ufficiale Assinform.

L'allarme è stato lanciato, vedremo a questo punto chi deciderà di ascoltarlo.