Il drone può essere ladro ma anche ispettore fiscale

Negli Stati Uniti hanno scoperto una banda di ladri che usava un drone per controllare la zona dove operava. In Argentina l'agenzia delle entrate scova le ville abusive. In Germania si fanno consegne sulle isole.

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a cura di Dario D'Elia

I droni non sono né buoni né cattivi alla nascita: sono macchine costruite per rispondere agli ordini del padrone. Però il tema della coscienza robotica diventa sempre più oggetto di dibattito, anche se si tratta di piccoli "aeromodelli". Magari un giorno saranno programmati per non poter fare determinate cose. Come ad esempio sorvolare una zona abitata senza permesso, monitorare l'attività delle forze di polizia oppure scattare foto dettagliate di sconosciuti. Di fatto sarà sufficiente che diventino un nodo dell'Internet delle Cose.

Nel frattempo la cronaca "drone" racconta di impieghi sempre più bizzarri. Il più banale, ma comunque epocale, è quello che vede un fattorino volante DHL occuparsi delle consegne verso Juist. Una delle sette isole abitate dell'arcipelago delle Frisone Orientali, appartenenti al land Bassa Sassonia. Giovedì scorso ha compiuto il primo volo da Brema con un carico di medicine, senza operatore a terra seguendo le coordinate GPS. Si tratta di una caso speciale, ma dovrebbe proseguire nella sua attività un paio di volte al giorno – tempo permettendo. Il tutto viaggiando a 64 km/h per 11 km a un'altitudine di 30 metri.

Drone DHL

In Argentina invece l'agenzia delle entrate di Buenos Aires ha confermato di aver usato i droni per identificare almeno 200 ville e 100 piscine abusive. I rispettivi proprietari sono stati poi contattati per consentirgli di mettersi in regola con il fisco per non rischiare multe per evasione fiscale.

Le peculiarità dei droni però non sono sfuggite neanche ai malviventi. In Pennsylvania la Polizia di Upper Saucon Township sospetta che almeno due specialisti nel furto di cellulari nei negozi facessero uso dei droni per tenere sotto controllo il territorio dove operavano.

Insomma, l'impiego è variegato ma c'è gente che non si fa domande e spara a vista. Come è successo venerdì scorso a Lowe Township nel New Jersey, dove un cittadino infastidito dalla presenza di un drone sulla sua villetta in costruzione ha tirato fuori il fucile e fatto fuoco.

Caccia al drone

La Polizia è ovviamente intervenuta e l'ha arrestato per "possesso di un'arma da fuoco per scopo illecito e danno criminale". Dopodiché si è scatenato il dibattito sui media poiché la proprietà privata negli Stati Uniti è considerata quasi sacra e inviolabile. Senza contare il diritto alla privacy.

In Italia, giusto per essere chiari, si subirebbe lo stesso trattamento con almeno due aggravanti. La proprietà non è un diritto fondamentale, men che meno quello di farsi giustizia da soli. Pensateci la prossima volta che vi vengono idee strane.