Il rover Mars 2020 cercherà la vita sul Pianeta Rosso

E' ufficiale: il prossimo rover che andrà su Marte sarà Mars 2020 e cercherà segni di vita. Atterrerà sul Pianeta Rosso a febbraio 2021 e ci farà sentire anche l'audio.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La NASA ha terminato la fase di progettazione ed è pronta a costruire il rover Mars 2020, che avrà il compito di cercare la vita su Marte. Se tutto andrà secondo i piani il robot a sei ruote, di cui vedete alcune immagini dei progetti in questa notizia, sarà pronto al decollo ad agosto 2020, e toccherà Marte nel febbraio 2021 in un luogo ancora da definire. Da quel momento esplorerà la superficie di Marte per almeno due anni.mars 2020 rover instruments diagram

Come conferma Kenneth Farley del California Institute of Technology di Pasadena, "il principale obiettivo scientifico della missione sarà quello di cercare segni di vita". Sappiamo che oggi la superficie di Marte è fredda, secca e bombardata di radiazioni, ma è sempre stata così? Il rover Curiosity ha scoperto che il cratere in cui è atterrato potrebbe essere stato potenzialmente abitabile miliardi di anni fa. Altri veicoli spaziali hanno raccolto prove sul fatto che anticamente il Pianeta Rosso fosse un mondo relativamente caldo e umido.

Ecco che quindi toccherà al rover Mars 2020 seguire le tracce a ritroso nel tempo alla ricerca di vita su Marte, con i sette strumenti scientifici che avrà in dotazione. Il robot inoltre avrà il compito di collezionare campioni in attesa che successive missioni li recuperino e li portino sulla Terra per analisi approfondite. Da notare tuttavia che non risulta ancora ufficialmente programmata alcuna missione di recupero.

"Mars 2020 è il primo passo di una potenziale campagna multipla per riportare a Terra campioni di rocce e del suolo marziano accuratamente selezionati e sigillati" ha precisato Geoffrey Yoder del Science Mission Directorate della NASA. "Questa missione sarà una pietra miliare nel cammino della NASA verso Marte - per determinare se la vita sia mai esistita sul Pianeta, e per progredire nel nostro obiettivo di inviare esseri umani sul Pianeta Rosso".

Fra i vari strumenti, Mars 2020 avrà a bordo MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resources Utilization Experiment), che produrrà ossigeno dall'anidride carbonica atmosferica di Marte. Sarà un dimostratore tecnologico importante per la tecnologia che i futuri esploratori umani potrebbero usare sul Pianeta Rosso.

mars rover design

Risponde poi all'appello il Mars Environmental Dynamics Analyzer (MEDA), che comprende una serie di sensori utili alla misurazione della temperatura, della velocità e della direzione del vento, della pressione atmosferica, dell'umidità relativa e delle polveri (dimensioni e forma).

Sono poi da elencare telecamere ad alta risoluzione, una stazione meteorologica avanzata e spettrometri che potenzialmente permetteranno agli scienziati di rilevare molecole organiche contenenti carbonio nei campioni marziani.

Il progetto di Mars 2020 è fortemente basato su Curiosity, in modo da risparmiare sui costi di sviluppo e sulla produzione delle parti. Ricordiamo che la missione di Curiosity è costata 2,5 miliardi di dollari, mentre secondo la NASA Mars 2020 dovrebbe costare di circa 1,9 miliardi di dollari.

Mars 2020 per esempio sfrutterà lo stesso sistema di atterraggio con paracadute, a cui il team sta apportando migliorie, come per esempio l'aggiunta di un "range trigger" che permetterà di controllare con maggiore precisione l'apertura del paracadute. Il futuro rover dovrebbe anche essere in grado di "navigare meglio" durante la discesa attraverso l'atmosfera marziana. In sostanza non dovrebbero aspettarci altri 7 minuti di paura, perché un sistema di navigazione sarà in grado di analizzare le immagini registrate durante la discesa e trovare riscontri su una mappa in cui sono indicate le zone a rischio.

I responsabili hanno infatti spiegato che Mars 2020 "sarà in grado di deviare durante la discesa", mentre telecamere e un microfono registreranno tutto. Sarà pur sempre uno sbarco in differita, ma potremo viverlo come mai prima d'ora, e potremo persino "ascoltare i suoni di Marte per la prima volta", come ha sottolineato Matt Wallace, project manager al JPL.