In Italia basterebbe la fibra Google da 1 Gbps per fare biz?

La Google Fiber di Kansas City sta creando una sorta di Silicon Prairie: un ambiente accogliente per le startup. La raccolta fondi non è ancora ai livelli della Silicon Valley ma è solo questione di tempo.

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a cura di Dario D'Elia

A Kansas City, dove Google ha portato la fibra da 1 Gbps, stanno germogliando così tante startup che si inizia a parlare di "Silicon Prairie". Certo che immaginare un servizio reale da 700 Mbps che magari ti scarica un film Blu-Ray in pochi minuti sembra davvero fantascienza. Soprattutto se si considera che costa 70 dollari (52 euro) al mese - previa attivazione da 300 dollari (224 euro).

Le società emergenti ovviamente guardano a Google Fiber come a un'opportunità a buon prezzo per gestire file di grandi dimensioni ed eliminare i problemi di buffering che affliggono chiunque voglia puntare su video online, conferenze online e altre attività mangia-risorse. Certamente non basta l'infrastruttura; ci vuole anche un ambiente finanziario adeguato e accogliente. In Italia, ad esempio, anche portando una dorsale spaziale bisognerebbe poi andare a trovare i business angel. Ovvero degli investitori illuminati, perché in Banca per ottenere qualcosa bisogna presentarsi con un "business saint".  

Google Fiber

Senza andare troppo fuori dal seminato basterebbe ricordare il gioco dei finanziamenti europei per le giovani imprese. Si presenta un progetto, la Finanziaria della propria Regione magari lo avvalla, ci si presenta in Banca e si scopre la sorpresa. Se vuoi 100, anche se il 50% verrà erogato dalla Finanziaria, l'istituto bancario ti chiede una garanzia sul 100%. Da noi ci vorrebbe Google Bank, prima che fiber.

Tornando a Kansas City, è evidente che ci sia ancora molto da fare per raggiungere i fasti della Silicon Valley. La raccolta fondi è più complicata, ma è solo questione di tempo perché il modello inventato in California funziona ed è replicabile in altre aree del territorio statunitense. E poi in ogni caso l'idea è che accessi in fibra così veloci possano attrarre traffico e vendere più pubblicità.

Business angel

Ma c'è chi ha pensato di fare business sulle startup. Ad esempio stanno nascendo strutture per condividere uffici e connettività. "Home for Hackers" offre tre mesi di affitto gratuito, a patto di superare una selezione iniziale che valuta la qualità del progetto startup. Insomma, si tratta di un patto fiduciario: ti aiuto nei primi momenti fondamentali, dopodiché mi inizi a pagare.

Ecco, è tutto qui. Basterebbe rinnovare anche in Italia un patto fiduciario tra istituzioni finanziare, società di servizi e imprese.

"La speranza è che queste startup spostino le proprie operazioni a Kansas City, in modo che possa goderne la città, arrivare lavoro e tasse, così costruiremo una scena hi-tech davvero cool", ha commentato Ben Barreth di Home for Hackers.