Intel da record: competizione? Quale competizione?

Intel ha chiuso il 2010 con risultati record. L'azienda guarda al 2011 sul fronte computer convinta di poter mantenere la propria posizione, mentre raccoglie la sfida di ARM nei settori dei tablet e degli smartphone.

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a cura di Manolo De Agostini

Il 2010 è stato l'anno migliore nella storia di Intel. Con queste parole Paul Otellini, amministratore delegato del colosso dei microprocessori, ha presentato i dati finanziari del quarto trimestre, tirando le somme su quanto raccolto da Intel nell'anno appena trascorso.

Complessivamente Intel ha raggiunto un fatturato di 43,6 miliardi di dollari, superiore del 24 percento rispetto al 2009. I profitti sono cresciuti del 167 percento rispetto all'anno 2009, toccando quota 11,7 miliardi. L'utile operativo si è attestato a 15,9 miliardi, in crescita del 179 percento rispetto ai 10,2 miliardi dell'anno passato. Ottime notizie anche sul margine lordo, pari al 66 percento (+10% rispetto al 2009).

Questi dati sono stati raggiunti grazie a un quarto trimestre in cui Intel ha raggiunto il fatturato record di 11,5 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai tre mesi precedenti del 3 percento e dell'otto percento nel confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso. L'utile netto è stato di 3,4 miliardi di dollari (rispettivamente +15 sul Q3 2010 e + 48 percento sul Q4 2009) e quello operativo di 4,3 miliardi (+5 e +8 percento).

Nel confronto tra il 2009 e il 2010, il fatturato della divisione PC Client Group è cresciuto del 21 percento, mentre quello della divisione Data Center Group del 35 percento. Il fatturato della divisione Atom e chipset ha toccato gli 1,6 miliardi di dollari (+8%). Diverso invece il confronto tra il terzo e il quarto trimestre: le divisioni hanno raggiunto fatturati pressoché stabili salvo il Data Center Group (+15 percento).

Per il trimestre appena iniziato (Q1 2011 anche in termini fiscali), Intel stima un fatturato di 11,5 miliardi (con margine di errore di più o meno 400 milioni) e un margine lordo del 64 percento (più o meno il due percento). Le previsioni sono quindi rosee se valutiamo che il quarto trimestre è senz'altro il più caldo dell'anno quanto a volumi di vendite. Intel conta di spendere, come già fatto nei precedenti tre mesi, qualcosa come 3,4 miliardi di dollari in ricerca, sviluppo ed eventuali acquisizioni.

Dal quadro presentato emerge un'Intel più in salute che mai e pronta a combattere. L'azienda ha iniziato l'anno presentando nuovi processori (Intel Sandy Bridge: la seconda generazione di CPU Core - Sandy Bridge, analisi dell'efficienza energetica), senza dimenticare che prossimamente chiuderà l'acquisizione di McAfee, sviluppatore di antivirus che potrebbe essere di grande aiuto nell'integrazione di una maggiore sicurezza nei propri chip, un valore aggiunto non da poco. 

L'accordo con AMD a cavallo tra 2009 e 2010 (Intel e AMD non più nemiche, la PAX è siglata), l'intervento della FTC (Intel a patti con la FTC: svolta nei mercati CPU e GPU) e il recentissimo patto di non belligeranza firmato con Nvidia (Intel e Nvidia insieme contro AMD, chi ci guadagna?) hanno tolto a Intel delle grane che potevano trasformarsi, in alcuni casi, in veri e propri macigni.

L'anno appena iniziato si prefigura pieno di sfide per Intel. Dall'entrata forse non proprio esplosiva nel settore dei tablet (Intel Oak Trail snobbato dai produttori di tablet?), alla nuova architettura AMD per desktop e server che potrebbe essere più convincente delle attuali proposte. Per quanto riguarda il futuro, non possiamo fare a meno di citare la prossima versione di Windows (forse in arrivo nel 2012), compatibile con le architetture ARM (Windows 8 compatibile con i SoC ARM, rivoluzione) e perciò importante nell'ottica di una maggiore apertura del mercato dei computer nei prossimi anni, a scapito dell'architettura x86 che l'ha sempre fatta da padrone - Intel in particolar modo.

ARM però vuol dire soprattutto smartphone e tablet, oggigiorno. Settori in cui Intel ha intenzione di entrare da anni con proposte convincenti, frenata però da consumi non ancora competitivi rispetto all'architettura dominante. Proprio di questo ha parlato Paul Otellini, a margine dei risultati finanziari, svelando la strategia d'attacco ad ARM. Secondo l'amministratore delegato un punto a favore dei tablet che quest'anno integreranno Atom è la possibilità per i produttori di installarvi tre sistemi operativi - Windows, Android e MeeGo. "Penso che sia una proposta di valore unica disponibile solo con Intel".

L'altro vantaggio di Intel è la tecnologia produttiva, settore in cui l'azienda con sede a Santa Clara non è seconda a nessuno. "Applicheremo la tecnologia più avanzata per la produzione di chip al silicio in questi nuovi settori per offrire i consumi più bassi, le maggiori prestazioni e i prodotti a costi più contenuti del mondo".

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, Otellini ha ribadito che la futura versione di Windows si prefigura più come un'opportunità che un problema.  "Avremo l'opportunità di inserire i processori a basso consumo insieme alla prossima generazione di Windows sugli smartphone. La vedo come un'opportunità positiva per noi".

L'AD è scettico però sulla potenza dei chip ARM che faranno girare Windows. "Il lato negativo è che c'è il potenziale, dato che Office funziona su questi prodotti, per l'entrata di soluzioni non all'altezza nel settore PC. Sono scettico su questo punto per due ragioni: la prima è che il settore ha differenti requisiti di potenza e prestazioni dove Intel è eccezionale; la seconda è che gli utenti con questi sistemi si aspettano supporto per vecchi software e periferiche che deve essere realizzato da zero per questi dispositivi".

Intel sembra quindi combattiva e poco preoccupata. D'altronde ha le spalle belle larghe per affrontare qualunque sfida: se proprio dobbiamo inquadrare l'azienda che più rischia a fronte dei mutamenti del mercato quella è AMD, non Intel, ma come al solito sarà il tempo a parlare.