Internet non interessa agli italiani, fine della storia

L'ISTAT ha rilevato che nel nostro paese il 54,8 per cento della popolazione di 6 anni e più utilizza Internet, ma solo il 33,5 per cento lo fa quotidianamente.

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a cura di Dario D'Elia

Gli Italiani sono mediamente insensibili al fascino della Rete. Inutile prendersela solo con le istituzioni e gli operatori del settore delle telecomunicazioni: nel nostro paese, secondo l'ISTAT, il 54,8 per cento della popolazione di 6 anni e più utilizza Internet, ma solo il 33,5 per cento lo fa quotidianamente.

Siamo quartultimi della classifica europea. Facciamo meglio solo di Grecia, Bulgaria e Romania. Ovviamente al solito i primi della classe sono la Svezia e Paesi Bassi (91% si connette almeno 1 volta a settimana), seguiti a ruota da Lussemburgo (90%), Danimarca (89%) e Finlandia (88%). Gli amici tedeschi, francesi e inglesi sono abbondantemente tutti oltre la soglia del 70% - che rappresenta la media UE.

UE ISTAT

"Le nuove generazioni utilizzano maggiormente Internet: quasi 9 giovani su 10 tra i 15 e i 24 anni si connettono ad Internet, più della metà lo fa tutti i giorni", si legge nel documento ISTAT-Gli utenti di Internet. "Dal 2001 al 2013 si registra un aumento consistente nella quota di utenti di Internet di oltre 27 punti percentuali, mentre il numero di utenti che utilizza quotidianamente Internet quasi si quintuplica (dal 7,1 per cento del 2001 al 33,5 per cento del 2013).

La media nazionale di accesso alla Rete è caratterizzata da estremi diversi. Se nella provincia autonoma di Bolzano si raggiunge il 65,1 per cento, in Campania si parla del 44,2 per cento. Gli uomini sono i maggiori utilizzatori, con uno scarto di 10,5 punti percentuali rispetto alle donne (60,2 per cento contro il 49,7 per cento).

"Va rilevato però che dagli 11 ai 34 anni le differenze di genere sono piuttosto contenute o inesistenti, mentre si accentuano tra i 45 e i 74 anni dove si riscontra una netta prevalenza maschile", prosegue il documento. "I valori relativi all'utilizzo quotidiano della rete mostrano come la maggior parte delle regioni del Centro e del Nord siano in linea o superiori al valore nazionale (33,5 per cento); le regioni del Mezzogiorno presentano valori più contenuti dovuti anche alla differente dotazione infrastrutturale".

In sintesi si può affermare che a prescindere dalla diffusione della banda larga sono i contenuti e la cultura digitale a fare la differenza.